Il 23 marzo alle 21, al cinema De
Seta dei Cantieri culturali alla Zisa, a Palermo, l'associazione
Lumpen ospita Antonio Rezza e Flavia Mastrella (da mercoledì
prossimo al teatro Biondo con lo spettacolo "Fratto X"), per la
proiezione di "Milano, via Padova", inchiesta da loro firmata.
Nel film spicca il lavoro di persuasione svolto dai mass
media sul modo di pensare della gente e l'uniformità di
argomentazioni sul razzismo. Il 21 maggio scorso a Milano, in
via Padova, iniziamo l'inchiesta. Il film parla di razzismo e
insofferenza. La domanda ricorrente e "lei ospiterebbe a casa
sua un extracomunitario? In un angolo, in cucina, tanto non da
fastidio, si mette in un cantuccio e la guarda, si mantiene da
solo". Sembra un quesito assurdo, ma tutti hanno creduto
possibile una tale eventualità. E allora si affaccia un dilemma
insospettato: perche dobbiamo essere uniformi e uniformati? A
che serve questo formalismo di democrazia caotica? Forse il
problema della diversità è ritenere diverso chi non lo è.
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