Le prove di una volontà degli
ufficiali dei carabinieri Mario Mori e Mauro Obinu di favorire
la latitanza del boss Bernardo Provenzano, portate dall'accusa,
"non sono univocamente idonee" a dimostrare la coscienza e la
volontà degli imputati". E' un passo delle motivazioni della
sentenza con cui la Corte d'appello di Palermo, a maggio scorso,
ha assolto Mori e Obinu dal reato di favoreggiamento del
capomafia Bernardo Provenzano. Per i giudici, nella condotta dei
due imputati, che pure mostrerebbe "zone d'ombra", manca il
movente visto che a procura generale ha rinunciato a contestare
ai due ufficiali l'aggravante di avere favorito l'impunità di
Provenzano nell'ambito della cosiddetta trattativa tra lo Stato
e la mafia. La motivazione è stata depositata questa mattina.
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