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Sicilia: testimoni giustizia assunti, c'è anche Piera Aiello

Sicilia: testimoni giustizia assunti, c'è anche Piera Aiello

Si ribellò a mafia con cognata Rita Atria poi suicida

PALERMO, 09 aprile 2015, 17:07

Redazione ANSA

ANSACheck

Piera Aiello - RIPRODUZIONE RISERVATA

Piera Aiello - RIPRODUZIONE RISERVATA
Piera Aiello - RIPRODUZIONE RISERVATA

Tra i 13 testimoni di giustizia assunti dalla Regione siciliana c'è Piera Aiello, cognata di Rita Atria, la giovane che si dissocio' dalla sua famiglia mafiosa e che si suicido' dopo l'omicidio di Paolo Borsellino, divenuto una sorta di secondo padre avendola accompagnata nella difficile scelta di abbandonare la sua terra. Piera Aiello si è presentata ai cronisti assieme ad un altro testimone di giustizia, Giuseppe Carini, con il volto coperto da un turbante che ha poi tolto. Piera Aiello vive lontano dalla Sicilia da 25 anni, da quando decise di ribellarsi al contesto mafioso in cui viveva, dopo avere sposato il figlio di un boss, portando con sè la cognata Rita Atria. "Ricordo perfettamente quando Paolo Borsellino mi disse guardandomi negli occhi 'Piera, prendi la Sicilia, la strappi e la butti nel cestino'. Ma io in questi anni ho raccolto i pezzi.
    Sono stanca di vivere da 'latitante'. Voglio tornare nella mia terra, anche a costo di essere uccisa", ha detto, a fianco del governatore Rosario Crocetta. Piera Aiello e' madre di tre figli. "Mi sento una maratoneta che arriva al traguardo e non ha neppure la forza di dire una sola parola - ha aggiunto - Al testimone di giustizia è stata tolta la dignità e la libertà. La firma di questo contratto di lavoro è un modo per riacquistare la libertà perduta. Dopo 25 anni di 'latitanza' merito la scorta. Perché voglio lavorare qui in Sicilia e tornare al mio paese".
   

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