''Ci sono, specie tra i pezzi da novanta sepolti in galera, ultimi epigoni di un mondo al tramonto, che possono essere recuperati e dare corpo alla speranza di un futuro diverso nell'affrancamento da valori negativi. Ci sono coscienze provate che hanno abdicato al mito di una mafia idealizzata e fanno i conti con le macerie lasciate in eredità da stagioni folli''. Lo scrive nel suo blog il boss Nino Mandalà, che ha scontato 8 anni di carcere per associazione mafiosa indicato come capomafia di Villabate (Pa), padre di Nicola, braccio destro del padrino Bernardo Provenzano e condannato all'ergastolo. ''Il recupero di esse - aggiunge - è la vera sfida che lo Stato si deve imporre, invece di ricorrere ai soliti strumenti che incattiviscono piuttosto che redimere. I tempi sono maturi e i Torquemada hanno ormai concluso il loro compito''. .
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