Quasi 79 milioni di euro l'anno,
equivalenti a 108 euro nei 12 mesi, è quanto spendono mediamente
le famiglie sarde per mangiare la pizza. Nella Giornata Mondiale
che oggi celebra il cibo più popolare per eccellenza, tipico
della tradizione gastronomica Made in Italy, i dati di
Confartigianato Sardegna, ricordano anche come ben 8 sardi su 10
(85,7%) scelgano di portarla in tavola.
Inoltre, secondo l'organizzazione, l'indice dei prezzi al
consumo di pizze ha subito un incremento significativo,
registrando un aumento del 14% rispetto all'anno precedente e
del 7% nell'ultimo anno. Questo aumento è influenzato dalla
dinamica dei prezzi delle materie prime, con un aumento medio
del 32% nei costi di farina, mozzarella, pomodoro, sale e olio
rispetto al 2021. Al di là di questi incrementi, la passione per
la pizza fresca e autentica continua a prosperare, sono ben le
1.916 imprese attive nell'arte pizzaiola, con oltre 3.500
addetti, che contribuiscono all'offerta variegata di pizze che
deliziano il palato degli appassionati.
Daniele Serra, segretario regionale di Confartigianato
Sardegna consiglia agli amanti della pizza "di privilegiare il
consumo di pizze fresche e cucinate al momento. Solo così si può
apprezzare appieno la maestria dei nostri pizzaioli e la qualità
dei prodotti regionali che caratterizzano ogni morso".
In Italia, ogni anno, vengono sfornati tre miliardi di pizze,
oltre 60.000 tonnellate, per un giro d'affari di 15miliardi di
euro, con cifre in costante crescita. Nel periodo prepandemia, a
livello italiano, il settore contava 150mila addetti, per un
giro d'affari di 15 miliardi di euro in Italia e di almeno oltre
60 nel mondo. Tra i gusti preferiti la Margherita, preferita dal
59,2% degli italiani. Secondo posto per la Diavola (23,5%),
scelta maggiormente dagli uomini (29%) rispetto alle donne
(18%), in una fascia d'età compresa tra i 25 e i 34 anni e
consumata più nel Triveneto (30%) rispetto a Sud e Isole (18%).
Sul terzo posto del podio si attesta la Quattro Formaggi
(22.8%), preferita dalle donne (25%, over 50) e più diffusa nel
Nord Italia.
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