"Con il Tyrrhenian Link siamo a
un ottimo punto: quest'estate abbiamo ottenuto l'intesa
regionale, perfezionata poi nel decreto ministeriale che ha dato
l'autorizzazione definitiva. Contemporaneamente abbiamo
approvvigionato tutti i contratti per i cavi e per le stazioni
elettriche e avevamo già ottenuto le autorizzazioni lato
Sicilia, pertanto siamo pronti ad avviare tutte le attività che
permetteranno di realizzare l'opera". Lo ha detto il direttore
strategie di Sviluppo Rete e Dispacciamento di Terna Francesco
Del Pizzo, a Cagliari.
Sul futuro energetico della Sardegna Terna ripone grandi
speranze nel cavo sottomarino e a proposito dell'accordo vicino
tra Stato e Regione sull'energia, Del Pizzo ritiene che "il
metano e in generale il gas naturale, sono un fattore di
transizione che permette di utilizzare una fonte meno inquinante
rispetto al fossile - sottolinea all'ANSA -, la Sardegna è sì un
po' in ritardo, questo è sempre il punto di discussione: c'è chi
dice che si può fare già il salto verso l'elettrico. Un
investimento che va nella direzione della decarbonizzazione è
comunque positivo, soprattutto se rilancia l'opportunità di una
maggiore competitività a breve termine a una regione che ha
bisogno di approvvigionamento di energia ad un costo
accettabile".
"La generazione elettrica in Sardegna - ricorda - è
esclusivamente a carbone, il Tyrrhenian Link permetterà lo
spegnimento di questi impianti. A questo bisogna aggiungere lo
sviluppo di nuove risorse di stoccaggio: abbiamo già contratti
come Terna per 700 MW di batterie che permetteranno di
sostituire in parte le fonti fossili". Per Terna lo scenario
attuale dell'isola, "a totale impronta carbonica, confrontato
con altre regioni d'Italia è il peggiore per i gap
infrastrutturali". Ma "la prospettiva nel breve termine di 5-7
anni è completamente diversa - sottolinea l'esperto -
addirittura sarà il miglior mix italiano, perché avrebbe a
disposizione infrastrutture di rete per il trasporto fonti
rinnovabili e sistemi di accumulo: quello che si immagina per il
2050 è quasi un sistema ideale, la Sardegna diventerà lo
scenario base che tutti quanti i sistemi elettrici dovranno
avere".
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