"Non posso dire che sia la
migliore scelta o meno, ma di certo non lo può dire un tavolo
romano". Renato Soru, patron di Tiscali ed ex governatore sardo
del Pd, commenta così l'investitura di Alessandra Todde da parte
della coalizione di campo largo a traino Pd-M5S. "Lo possono
dire i sardi se è la migliore, si presenti, si confronti e si
faccia scegliere e allora sarà la migliore, e a quel punto io
sarò al suo fianco per aiutarla", dice al suo arrivo al Teatro
Doglio di Cagliari dove si sta svolgendo l'incontro pubblico in
cui presenta la sua "Rivoluzione gentile" davanti a una platea
di circa seicento persone.
"Non ho ricevuto nessuna telefonata, sono mesi che non ci
sentiamo - risponde a proposito delle parole di Todde che ieri
ha assicurato contatti in corso -. Così come non ricevo chiamate
da tempo da parte di dirigenti del partito democratico".
Soru, però, apre: "Ma noi rimaniamo aperti sino all'ultimo
istante al confronto, fino all'ultimo minuto siamo pronti a
discutere del progetto, del programma e delle modalità di scelta
su chi dovrà guidare e garantire questo programma, modalità di
scelta che devono essere trasparenti, democratiche e non imposte
da nessuno". Nessun passo indietro con una telefonata se la
candidata le telefonasse? "Nemmeno con un telegramma", ironizza.
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