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Bruciò vivo il vicino di casa, imputato può sostenere processo

Bruciò vivo il vicino di casa, imputato può sostenere processo

Sassari, Corte rigetta richiesta difesa di perizia psichiatrica

SASSARI, 07 novembre 2023, 16:31

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Davide Iannelli è perfettamente in grado di sostenere il processo che lo vede imputato per l'omicidio del suo vicino di casa, Toni Cozzolino, bruciato vivo per strada l'11 marzo 2022 e morto in ospedale a Olbia dopo dieci giorni di agonia. Lo ha deciso la Corte d'assise di Sassari, presieduta dal giudice Massimo Zaniboni, rigettando la richiesta degli avvocati difensori, Abele e Cristina Cherchi, di effettuare una perizia psichiatrica sul loro assistito per stabilre se sia nelle condizioni psicofische per affrontare coscientemente il giudizio.
    I legali della difesa hanno depositato agli atti la certificazione in cui si attesta che Iannelli è curato in carcere, da circa un anno, con l'assunzione di psicofarmaci. La Corte, ha spiegato il presidente dopo circa mezz'ora di camera di consiglio, ha ritenuto valida l'analisi psicofisica svolta sull'imputato nel marzo dello scorso anno al suo arrivo nel carcere di Sassari: gli esperti avevano riconosciuto la sua piena capacità di sostenere il processo, per questo i giudici hanno escluso un altro esame sulle sue condizioni psichiche.
    L'udienza di oggi è stata incentrata sulla deposizione di alcuni testi: una vicina di casa, citata dal pm della Procura di Tempio Pausania Daniele Rosa, e i familiari di Toni Cozzolino (i due figli maggiorenni e la sorella), citati dagli avvocati di parte civile, Antonio Fois, Giampaolo Murrighile e Massimo Perra. La prima, molto scossa, ha raccontato del clima estremamente teso, "infernale", che si viveva nel condominio di via Petta e dei litigi continui fra Iannelli e Cozzolino.
    Anche i figli della vittima hanno confermato che fra l'imputato e il loro padre non corresse buon sangue, che litigavano spesso e che Iannelli provocava, insultava e faceva dispetti. "Mio padre era preoccupato per sé, per la sua compagna e per il loro figlio - ha spiegato la figlia di Cozzolino - tanto che gli avevo consigliato di andare a dormire a casa di nonna".
    Nelle prossime udienze saranno sentiti altri testi e la Corte cercherà di sentire con un'audizione a distanza anche la compagna di Toni Cozzolino, che oggi vive in Polonia.
   

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