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Droni e nuove tecnologie, malati Sla diventano soccorritori

Droni e nuove tecnologie, malati Sla diventano soccorritori

Da remoto possono guidare ricerche con scanning visivo

CAGLIARI, 19 giugno 2021, 18:12

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Pazienti affetti da Sla coinvolti nelle operazioni di ricerca e soccorso. Completata con successo la sperimentazione del progetto Slapp (Sclerosis Lifeline App), un innovativo sistema tecnologico che permette, anche a chi è costretto all'immobilità, di contribuire alle missioni di aiuto nella ricerca di persone in difficoltà in boschi o ambienti impervi. Tutto questo grazie all'analisi delle immagini riprese da un drone. L'esercitazione ha visto la partecipazione dall'azienda 3D Aerospazio, socia del Distretto aerospaziale della Sardegna, del Soccorso Alpino e Speleologico e del Poligono sperimentale e di addestramento interforze di Perdasdefogu.
    L'attività ha richiesto l'impiego di diverse squadre di ricerca, mentre l'analisi delle immagini riprese da drone è stata interamente condotta da remoto a cura di un operatore affetto da Sla con grosse difficoltà motorie. Renato Scanu, ex giornalista costretto all'immobilità a causa della malattia e per l'occasione collaboratore del direttore delle ricerche, con le sole capacità di scanning visivo delle immagini e con un sofisticatissimo supporto tecnologico, da chilometri di distanza ha ricevuto le immagini dai droni in tempo reale, ed elaborando mentalmente le informazioni, ha fornito le indicazioni alle squadre di ricerca.
    Il successo delle operazioni è giunto dopo una lunga preparazione, curata e seguita dal Policlinico Universitario di Neurologia di Monserrato, e ha richiesto una intensa applicazione di oculometri che, mediante i loro sensori, rilevano i movimenti dello sguardo, misurano la reattività delle capacità cognitive e sono stati in grado di trasformare i deboli segnali in azioni efficaci.
   

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