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Buddusò anticipa stretta, stop alle feste private

Buddusò anticipa stretta, stop alle feste private

Ordinanza sindaco, freno a campagna elettorale

BUDDUSÒ, 12 ottobre 2020, 09:41

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Sindaci sardi in prima linea per cercare di arginare i contagi da Covid-19, che nell'Isola hanno toccato un nuovo record:143 casi in un solo giorno, sfondando quota 5mila contagi dall'inizio della pandemia. Ad essere colpiti in questa seconda ondata autunnale i piccoli centri dell'interno dell'Isola che per porre un freno a comportamenti che possono aumentare il rischio contagio provano ad anticipare quelle che potrebbero essere presto le decisioni del Governo nazionale, con qualche sfumatura in più. E' il caso di Buddusò, quasi 4mila abitanti in provincia di Sassari. Il sindaco Giovanni Antonio Satta, che è anche consigliere regionale, ha detto stop alle feste o alle cene all'interno delle quattro mura domestiche, se non tra familiari. E visto che nel suo paese incombe la campagna elettorale per le comunali del 25 e 26 ottobre, ha posto un freno anche a comizi e assemblee: potranno svolgersi solo in luoghi che consentano di rispettare le norme anticovid. La stretta riguarda anche le cerimonie in cimitero alle quali potranno assistere massimo 30 persone. "Il nostro camposanto dista un po' dal centro abitato, perciò si evitava dopo i funerali di procedere in corteo sino a lì - spiega Satta - Però una volta andati via dalla chiesa si stava diffondendo l'abitudine di ritrovarsi tutti insieme in cimitero e questo stava creando situazioni fuori controllo, rispetto alle quali sono dovuto intervenire".

Le nuove regole sii aggiungono a quelle nazionali e regionali sull'obbligo di mascherina in qualsiasi luogo al chiuso a parte la propria abitazione, ma anche all'aperto per "arginare il diffondersi dell'emergenza epidemiologica e a tutelare la cittadinanza più fragile con azioni incisive, volte a evitare contatti tra le persone fisiche". Secondo Satta si è dinnanzi ad una "situazione molto complicata perché senza un lockdown c'è da fare i conti con esigenze potenzialmente a rischio,". Nel frattempo i test sierologici effettuati su tutta la popolazione hanno fatto emergere un quadro non allarmante, "ma da tenere sotto controllo", spiega il primo cittadino. E se altri sindaci della Sardegna sono pronti a misure più stringenti, il presidente regionale dell'Anci Emiliano Deiana lancia un monito: "Aver dimenticato la lezione di marzo e aprile ci costerà tanto, tantissimo. Se il trend dei contagi e delle terapie intensive dovesse continuare a salire ci saranno nuove zone rosse, lockdown locali e, infine, lockdown generalizzati".

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