"Basta con le lunghe liste d'attesa. Aspettando si muore". Lo hanno scritto su decine di cartelli e urlato a squarciagola le donne del movimento "Donne Libere in Lotta per il Diritto alla Salute" che questa mattina hanno manifestato a Sassari, prima davanti alla sede dell'Ats in piazza Fiume, poi in mezzo ai banchi del mercatino dell'emiciclo Garibaldi e infine in viale San Pietro, davanti alla sede dell'Aou sassarese.
Un flash mob a tappe per rivendicare un diritto sacrosanto, il diritto a essere curati. "Vogliamo che la Regione applichi interamente la legge 124 del 1998 che prevede risposte rapide per i pazienti", spiega Luana Farina, anima del gruppo. "In base a questa legge, se tramite il Cup non si ottiene una visita medica entro 30 o 60 giorni, a seconda della prestazione, i cittadini hanno diritto a essere visitati in intramoenia, pagando solo il ticket previsto, o in un ambulatorio privato ottenendo il rimborso della spesa sostenuta. Tutto questo non è mai stato applicato".
"La legge non è mai stata recepita in toto e oggi le liste d'attesa per avere una visita medica sono oltre qualsiasi limite di sopportazione - continua Farina -. I casi di tumore al seno sono purtroppo in aumento esponenziale. Solo la clinica chirurgica quest'anno ha effettuato 370 interventi. E purtroppo si stanno allungando i tempi di attesa, non solo delle visite, ma anche degli interventi. Oggi dal momento della diagnosi di un tumore all'operazione chirurgica possono passare anche 70 giorni".
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