Il successo della
candidatura di "Tavolara a impatto zero" dipende dalla
realizzazione di un depuratore e di un sistema di reti di
collegamento per raccogliere i reflui dell'isola e ottimizzarne
la gestione attraverso il riuso a fini irrigui e domestici. La
rivoluzione idrica di Tavolare si materializza alla "Casa delle
farfalle di mare", a Porto San Paolo.
La sede dell'Area marina protetta di Tavolara e Punta Coda
Cavallo è stata il quartier generale del confronto sui temi
della sostenibilità negli ambienti insulari tra i partner di
Isos - Isole sostenibili, progetto di cooperazione
transfrontaliera in tema ambientale di cui è capofila il
Département du Var e al quale partecipano Regione Sardegna, Amp
di Tavolara, Parco nazionale dell'Arcipelago toscano, Provincia
di La Spezia, Espace littoral et des rivages lacustres, L'Office
de l'environnement de la Corse, Parc national de Port-Cros e
Ville de Cannes.
Il corretto uso dell'acqua è determinante per Tavolara anche
per ottenere la certificazione di "Isola a impatto zero": la
candidatura dell'Aera marina sarà vagliata dall'associazione
Smilo.
L'Area marina protetta ha un piano d'azione e ha tracciato il
percorso di realizzazione. "A Tavolara abitano 25 persone
d'estate e due d'inverno, ma è visitata in media da 800 turisti
al giorno - spiega Augusto Navone, direttore dell'Amp - Le case
e le strutture produttive presenti si approvvigionano dalle
cisterne, alimentate da quattro pozzi perché una popolazione
così esigua non ha mai stimolato l'intervento degli enti
pubblici e la gestione dell'acqua è in mano ai privati".
Ma ora, col progetto Smilo, "faremo la ricognizione sulla
capacità di portata dei pozzi e sul sistema di smaltimento dei
reflui - continua Navone - vogliamo realizzare il nuovo
depuratore e consentire la gestione e il riuso dei rifiuti
idrici, ma serve che la gestione vada ai proprietari di
Tavolara".
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