Una settimana fa l'annuncio al governatore dell'avvio della raccolta firme, oggi i Riformatori si sono riuniti sotto il palazzo della Giunta, in viale Trento a Cagliari, con un'idea ben precisa: chiedere a Francesco Pigliaru di porsi alla guida della battaglia per promuovere il referendum con cui si chiede di inserire la questione dell'insularità sarda nella Costituzione.
"Pigliaru ha l'occasione di mettersi alla testa e di essere davvero il presidente di tutti i sardi - ha spiegato il coordinatore regionale del partito, Pietrino Fois - se non vorrà farlo andremo avanti anche senza di lui, assieme a tutti coloro che si vorranno unire a noi perché questa è la madre di tutte le battaglie dei sardi e della Sardegna". L'idea di un referendum regionale nasce sulla falsa riga di quelli del Veneto e della Lombardia fissati per il 22 ottobre con i quali si chiede la concessione di una maggiore autonomia dallo Stato centrale, guardando al modello delle regioni a statuto speciale.
"In pratica - ha sottolineato il deputato Pier Paolo Vargiu - a veneti e lombardi sarà chiesto se sono d'accordo sul fatto che una parte maggiore delle tasse e dei contributi previdenziali resti nei loro territori. E' chiaro che sarà un plebiscito a favore del sì, ma per la Sardegna, che per un buon quarto campa grazie alla solidarietà delle regioni più ricche, le conseguenze sarebbero devastanti". Da qui l'idea di una consultazione, lo stesso giorno, 22 ottobre, anche nell'Isola.
"Grazie ai referendum nelle due regioni più ricche d'Italia abbiamo l'occasione di portare con clamore questo tema all'attenzione dell'opinione pubblica nazionale che vede l'Isola come un paradiso delle vacanze ma non ha reale contezza della sua sofferenza", ha osservato il consigliere regionale Attilio Dedoni.
Sulla questione il presidente della Regione non si è ancora pronunciato. "Siamo in attesa di essere ricevuti, oggi a quanto pare per motivi istituzionali, questo non è possibile - ha detto il consigliere Michele Cossa - eppure il riconoscimento dell'insularità in costituzione è la cosa più importante, tutto il resto è secondario".
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