Proteggere e mantenere l'autonomia
della Camera di Commercio di Nuoro "anche in considerazione del
progressivo smantellamento delle amministrazioni pubbliche che
determinano nella popolazione e nel mondo delle imprese un
crescente senso di abbandono e di isolamento", ma soprattutto
alla luce delle tante iniziative che sta portando avanti "per
supportare le politiche pubbliche a sostegno dello sviluppo e
della crescita". Sono i passaggi salienti delle lettere che il
presidente dell'ente camerale nuorese, Agostino Cicalò, ha
inviato al ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda e al
presidente della Regione Francesco Pigliaru per chiedere un
incontro urgente e scongiurare l'accorpamento delle Camere di
Nuoro e Sassari previsto dal piano di razionalizzazione proposto
da Unioncamere.
Cicalò spiega che "la normativa prevede la possibilità di
mantenere le Camere di Commercio nei territori montani delle
regioni insulari privi di adeguate infrastrutture e collegamenti
pubblici stradali e ferroviari, nei soli casi di comprovata
rispondenza a criteri di efficienza", come la Cciaa di Nuoro,
tuttavia, dice il presidente, "Unioncamere non ne ha tenuto
conto" proponendo la deroga per quella di Sondrio "nonostante le
condizioni di rispondenza a criteri di efficienza e di
equilibrio economico della Cciaa di Nuoro siano migliori". Da
qui la richiesta di un incontro urgente con Calenda, per
salvaguardare l'autonomia dell'Ente camerale nuorese, e con
Pigliaru, che proprio nei prossimi giorni nella Conferenza Stato
Regioni sarà chiamato a pronunciarsi sul piano di
razionalizzazione del sistema camerale.
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