"È stato un gesto grande
che ha fatto commuovere anche gente di montagna come noi":
Antonio Palombi, il presidente del "Comitato pastori di Cascia e
frazioni", parla così della donazione di mille pecore che la
Coldiretti Sardegna ha voluto fare ai pastori casciani. "Questo
gesto di solidarietà - dice - ci dà una nuova speranza. Potremo
avere pecore ottime per la produzione di latte". In sardo la
donazione è "Sa Paradura" (pareggiare il gregge), spiegano
esponenti della Coldiretti isolana che, assieme al presidente
regionale, Battista Cualbu, hanno raggiunto Cascia. Dalla
Sardegna al momento sono arrivate a Cascia 780 pecore e molti
agnellini, alcuni nati sul traghetto durante la traversata
dall'isola al porto di Civitavecchia. Nei prossimi giorni
arriverà il resto della donazione. L'assegnazione delle pecore è
avvenuta grazie alla mano di un bambino bendato che ha destinato
le bestie ai 38 pastori di Cascia semplicemente toccandole.
Anche la bendatura è un antico rito sardo: non sono ammessi
favoritismi e quindi è vietato scegliere le pecore migliori a
scapito di altre di minore qualità.
L'evento della 'Paradura' è stato inserito nella due giorni
della 'Fiera del capo lanuto' che si svolge a Cascia.
Al di là del valore economico, il sindaco di Cascia, Gino
Emili, sottolinea "l'enorme gesto di solidarietà e soprattutto
il fatto che dopo cinque mesi di tristezza in questi giorni è
tornata l'euforia e noi abbiamo bisogno di questo: dobbiamo
riprenderci la nostra vita e dimostrare all'Italia e al mondo
che a Cascia si può tornare".
Presente alla manifestazione anche la Regione Umbria, con
l'assessore alla Sanità, Luca Barberini che, sul proprio profilo
Facebook, ha postato una foto con due agnellini, raccontando che
sono state ribattezzate "Umbra e Rita, in onore della nostra
terra e della Santa di Cascia", sottolineando poi "lo
straordinario gesto di solidarietà dei pastori sardi".
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