Il giorno dopo la sconfitta a
Montecarlo, il coach della Dinamo Banco di Sardegna Federico
Pasquini dispensa calma e ottimismo.
Nella gara d'andata dei quarti di finale di Champions League,
Sassari si è trovata anche a -22 punti e ha rischiato il
tracollo, perciò il 73-62 finale è accolto con la massima
serenità in vista della sfida di ritorno, in programma mercoledì
prossimo al PalaSerradimigni.
Ieri sera gli avversari sono stati superiori sul piano
tecnico, atletico e mentale, ma nel finale hanno avuto
difficoltà a gestire l'orologio, consentendo a Stipcevic, Lighty
e compagni di rimediare almeno in parte, perché il -11 finale
può essere recuperato.
"Prima dell'ultima frazione ho detto ai giocatori di pensare
che mancavano 50 minuti - ha commentato a fine gara Pasquini - e
che ogni punto guadagnato in quella frazione avrebbe fatto la
differenza nel secondo tempo, che si gioca tra una settimana".
Quanto alla gara di ieri, "sapevamo di affrontare un
avversario forte - ha osservato il coach della Dinamo - ma
abbiamo avuto difficoltà a gestire il gioco, 24 palle perse sono
troppe". E se in difesa "non si può lavorare bene per venti
secondi e poi vanificare tutto; certe partite non ti aspettano,
devi avere subito un buon impatto".
La speranza è che mercoledì prossimo al PalaSerradimigni sia
un altro Banco. "Per 30 minuti non abbiamo giocato da Dinamo,
negli ultimi 10 sì - ha concluso Pasquini - la squadra non si è
mai arresa e 11 punti non sono tanti, possiamo ribaltarli".
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