Nessun incremento dei reati commessi da migranti e, per controllare al meglio gli stranieri che sbarcano direttamente sulle coste del Sulcis, l'utilizzo parziale della scuola di polizia penitenziaria di Monastir. Sono gli elementi emersi nella riunione del Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica tenutosi in Prefettura a Cagliari.
"Raccogliendo la preoccupazione dei cittadini e le lamentele di alcuni sindacati di Polizia, abbiamo voluto fare il punto della situazione - spiega la prefetta Giuliana Perrotta - vogliamo tranquillizzare tutti: dai dati forniti dalle forze dell'ordine, si registra un decremento dei reati del 20% rispetto ai due anni precedenti, e non c'è alcun aumento di quelli commessi dai migranti. Ci sono stati episodi come quello di Elmas, che hanno visto coinvolti stranieri arrivati nel Sulcis, ma sono stati subito arrestati ed espulsi".
Per la gestione del flusso di sbarchi che avvengono direttamente sulle coste del sud Sardegna, soprattutto dopo la chiusura del Cara di Elmas, la Prefettura ha individuato una prima soluzione. "E' dal giorno del mio insediamento che siamo impegnati per trovare una nuova struttura di accoglienza - sottolinea Giuliana Perrotta - ci stiamo orientando per un utilizzo parziale della ex scuola della polizia penitenziaria a Monastir: pensiamo possa ospitare alcune decine di migranti, soprattutto algerini, approdati sulle nostre coste. L'edificio è in ristrutturazione - precisa la Prefetta - e non è detto che in futuro possa essere utilizzato per ospitare i minorenni. Attualmente per gli arrivi diretti sull'Isola abbiamo una convenzione con una cooperativa ad Assemini".
NELL'ISOLA 1.200 MINORI NON ACCOMPAGNATI - Nei primi otto mesi del 2016 sono arrivati in Sardegna 5.807 migranti, di cui 1.200 minori non accompagnati. Attualmente sono ospitati nei vari centri di accoglienza sparsi nell'Isola 5.240 stranieri. Sono gli ultimi dati aggiornati forniti dalla Prefettura di Cagliari nel corso della riunione del Comitato per l'ordine e la sicurezza dedicato all'emergenza sbarchi.
In Sardegna continuano anche gli arrivi diretti con mezzi di fortuna: si tratta soprattutto di algerini che approdano nelle coste del Sulcis, nel sud dell'Isola. Complessivamente ne sono giunti 570. Per questi, dopo la chiusura del Cara di Elmas, la Prefettura è pronta ad usare parzialmente l'ex scuola della Polizia penitenziaria di Monastir, alle porte di Cagliari. Lo stesso edificio potrebbe essere destinato ad accogliere anche i minori.
Sulla soluzione Monastir, osteggiata finora dai sindacati di Polizia e dall'opposizione di centrodestra, la prefetta Giuliana Perrotta ha un'idea precisa: "Il fatto di sapere che saranno ospitati in una struttura controllata servirà come deterrente per possibili nuovi sbarchi di algerini - spiega - noi così avremo il tempo di lavorare con calma per identificarli ed espellerli". In attesa di avere nuove disponibilità dai bandi per l'accoglienza, è stata scartata l'ipotesi di apertura di un centro a Burcei (Cagliari).
La Prefetta ha incontrato la sindaca Giovanna Zuncheddu e i rappresentanti dell'amministrazione comunale per affrontare la questione alla luce dell'assalto vandalico allo stabile potenzialmente destinato, per iniziativa del proprietario, ad ospitare gruppi di migranti.
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