"Dopo l'inizio della pandemia
Covid-19 è migliorata la copertura vaccinale contro l'influenza
tra gli over 65 in Italia ed è migliorata anche nella Regione
Puglia, restando però a livelli più bassi rispetto alla media
nazionale e fermandosi al 61% a fronte del 65%. Comunque molto
sotto il 75% raccomandato". A spiegarlo è Sabrina Nardi,
consigliere di SaluteEquità, intervenuta a "Vaccinare è
proteggere" l'incontro virtuale realizzato nell'ambito del
progetto di prevenzione per le persone anziane promosso da
Sanofi, che ha fatto oggi tappa in Sicilia, Campania e Puglia.
In particolare, in base a una rielaborazione dei dati del
ministro della Salute realizzata da SalutEquità, in Puglia, il
tasso di popolazione anziana vaccinata era il 51,4% nel
2019-2020, salito a 61,1% nell'inverno 2020-2021, con una
crescita del 9,7%. Più bassa quindi della media nazionale, che
vedeva una copertura del 54,6% nel 2019-2020, salito al 65,3%
nell'inverno 2020-2021, con una crescita del 10,7%.
Il Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale è scaduto ed è
fermo al 2019. La versione più recente è stata approvata in
Conferenza stato-regioni nel 2017 e prevede il raggiungimento
del 75% di anziani vaccinati contro l'influenza. Questo è anche
l'obiettivo indicato anche dall'Organizzazione mondiale della
sanità (Oms), perché ha precisato Nardi, "l'influenza è una
malattia respiratoria apparentemente innocua ma può però avere
conseguenze gravi nelle persone anziane, portando complicanze,
ricoveri e decessi".
L'esitazione vaccinale, ha concluso, "dipende una serie di
fattori su cui bisogna agire" e che includono "problemi di
fiducia ma anche noncuranza, mancata percezione del rischio o
del valore dei vaccini, difficoltà di accesso. In più negli
anziani ci sono ulteriori fattori ostacolanti, come la presenza
di più malattie concomitanti".
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