(ANSA) - BARI, 11 GIU - Seduto ad una sedia, mani e piedi
legati e assicurati alle gambe di un tavolo, ferito al volto ed
incappucciato. E' stato trovato così morto questa mattina nella
sua casa di Castrì, nel Salento, un uomo di 75 anni, Donato
Montinaro, falegname in pensione che viveva con la figlia
disabile di 48 anni. L'uomo aveva anche i pantaloni abbassati e
indossava un pannolone che pare non gli fosse necessario. In
casa nessun segno di effrazione o di quel disordine che viene in
genere prodotto da chi cerca preziosi o denaro. Pare anche che
non manchi nulla. Per questo gli investigatori, già dopo i primi
accertamenti, hanno escluso che si sia trattato di una rapina
finita nel sangue e si stanno concentrando su alcuni episodi
passati della vita dell'uomo coinvolto in vicende legate ad una
violenza sessuale e ad un furto di legna. Tra le piste seguite,
vista la particolare crudeltà dell'omicidio, c'è quella che si
sia trattato di una vendetta o di una punizione per qualche
sgarro.
A scoprire il corpo questa mattina poco prima delle 8 è stata
una donna che aiutava l'uomo in casa e nell'assistenza alla
figlia. La morte era già avvenuta da qualche ora. La figlia
dell'uomo, che era di certo in casa al momento dell'omicidio,
per la sua disabilità potrebbe non essersi accorta di nulla e
comunque non è stata in grado di riferire alcunchè agli
investigatori. Le ultime persone a vedere Montinaro in vita sono
state sua sorella e la stessa donna delle pulizie che hanno
lasciato la casa, una villetta sulla via per Vernole, nella
tarda serata di ieri. Visto che non c'erano segni di effrazione,
è probabile che sia stato lo stesso Montinaro ad aprire la porta
al suo carnefice. I carabinieri hanno ascoltato anche i vicini
di casa ma, a quanto si è appreso, nessuno ha sentito o visto
nulla.
Ad una prima ispezione del cadavere fatta dal medico legale
Roberto Vaglio, è emerso che l'uomo è stato colpito
violentemente in particolare al volto e poi finito, forse per
soffocamento, con un sacco infilato sulla testa. Le mani e le
gambe erano legate con fascette da elettricista e poi assicurate
al tavolo con del nastro da imballaggio.
Montinaro era vedovo da anni e, insieme con sua sorella, si
prendeva cura della figlia disabile. Era una persona conosciuta
in paese, e la sua morte, in particolare modo per le modalità
cruente, ha destato molta sorpresa in città. Probabilmente
qualche ulteriore elemento di chiarezza emergerà dall'autopsia
che verrà eseguita la prossima settimana secondo quanto disposto
dal magistrato di turno che sta coordinando l'indagine, Maria
Consolata Moschettini.
I carabinieri hanno già acquisito e stanno esaminando le
immagini delle telecamere di sicurezza che si trovano vicine
alla casa e nel resto del paese sperando di trovare in qualche
movimento notturno tracce dell'assassino. Sul posto è
intervenuto personale del Ris e del reparto operativo dei
carabinieri. Presente anche il comandante provinciale, il
colonnello Paolo Dembech. (ANSA).