Emerge un altro pezzo di storia
dagli scavi in corso nell'area archeologica di Castro, in
località "Capanne", nel Basso Salento, dove da anni si scava per
portare alla luce i resti del tempio di Minerva e dell'imponente
statua scultorea del IV secolo avanti Cristo dedicata al culto
della dea guerriera. Già nel 2015 sono stati portati alla luce
il busto e numerosi frammenti della statua di Minerva. Oggi, a 3
metri di profondità dal punto in cui è avvenuto il ritrovamento
della parte superiore, gli archeologi hanno trovato la parte
inferiore del manufatto. Il reperto ha una lunghezza di circa
160 cm e sarebbe lesionato in due parti: mostra il resto del
peplo e un accenno del piede destro della dea. Gli scavi,
compiuti in base ad una concessione Soprintendenza-Comune di
Castro, sono finanziati da un gruppo di privati sotto la
direzione scientifica del professor Francesco D'Andria
dell'Università del Salento e coordinati dagli archeologi Amedeo
Galati e Alessandro Rizzo. Le ricerche cercano di ricostruire il
volto millenario del luogo dove Enea approdò in fuga da Troia. I
resti si trovano nelle sale del castello di Castro, che ospita
la sede del Museo archeologico.
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