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ANSA/ Vasi e statue, torna in Puglia l'archeologia rubata

ANSA/ Vasi e statue, torna in Puglia l'archeologia rubata

Carabinieri recuperano in Belgio 800 reperti VI-III sec. a C

BARI, 21 giugno 2021, 13:08

Redazione ANSA

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Torna in Italia un'intera raccolta archeologica costituita da "pezzi di eccezionale rarità e inestimabile valore" riportata dal Belgio dai carabinieri del Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC) di Bari, coordinati dalla Procura di Foggia, con la collaborazione di Eurojust. I beni, 782 reperti trovati nella disponibilità di un collezionista belga, tutti provenienti dalla Puglia e databili tra il VI e il III secolo a.C., sono vasi apuli a figure rosse, anfore, ceramiche a vernice nera, ceramiche indigene e attiche, a decorazione dipinta geometrica e figurata, stele figurate in pietra calcarea dell'antica Daunia, oltre a numerosissime terrecotte figurate cosiddette "tanagrine", testine fittili, statuette alate. Il loro valore commerciale è stimato in circa 11 milioni di euro. "È il più grande recupero per la Puglia - dicono gli investigatori - , fra i più importanti a livello nazionale".
    Le indagini sono state avviate nel 2017 dopo una segnalazione e il successivo rinvenimento di una stele daunia dalle peculiarità decorative tipiche dell'area archeologica di Salapia (Foggia), pubblicata sul catalogo della mostra intitolata "L'arte dei popoli italici dal 3000 al 300 a.C.", che si è tenuta dal 6 novembre 1993 al 13 febbraio 1994 nel Museo Rath di Ginevra (Svizzera), e su quello dell'esposizione al Museo Mona-Bismarck Foundation di Parigi (Francia) dal primo marzo al 30 aprile 1994. Il reperto appariva incompleto nella parte centrale, mancante in particolare di un'iscrizione decorativa corrispondente a un frammento custodito nel Museo Archeologico di Trinitapoli che, secondo l'intuizione di un funzionario del Laboratorio di Restauro della Soprintendenza archeologica di Bat e Foggia, completava il disegno del margine inferiore dello scudo e la parte superiore del guerriero a cavallo, raffigurati nell'antico manufatto. Così sono cominciati gli accertamenti che hanno portato alla casa di Anversa del collezionista belga, ora indagato: lì gli investigatori hanno verificato che il frammento conservato a Trinitapoli era perfettamente sovrapponibile e completava la parte mancante del disegno della stele. A quel punto è stato recuperato l'intero tesoro archeologico, costituito da centinaia di reperti in ceramica figurata apula e altre stele daunie, tutte illecitamente esportate dall'Italia, che sono state quindi sottoposte a sequestro e ora riportate in Puglia.
   

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