La "ferocia oltre ogni limite" della
mafia del Gargano è stata sottolineata dal procuratore generale
di Bari, Anna Maria Tosto, nel suo intervento in occasione della
cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario di Bari.
Parlando dell'area del foggiano, Tosto ha ricordato che questa
"emergenza criminale da più parti giustamente definita di
rilevanza nazionale", "non è un fenomeno nuovo ma in
quest'ultimo anno il susseguirsi di efferati omicidi ha come
svelato la gravità della situazione". Ha quindi fatto
riferimento ai delitti di San Severo, Apricena, Foggia e il
quadruplice omicidio dell'agosto scorso a San Marco in Lamis.
"Omicidi - ha detto il Pg di Bari - segnati da una ferocia oltre
ogni limite: la mafia del Gargano non si limita ad uccidere,
alla vittima spara sistematicamente il colpo di grazia, lo spara
al volto o alla teca cranica, a brevissima distanza perché di
quella persona sia cancellata l'identità, non resti niente,
neppure la memoria. Il ricorso alla violenza e alle armi è
elevato a sistema; la violenza è impiegata con modalità
esemplari perché dispieghi tutta la potenza intimidatoria
possibile". Per il Pg "omertà e mancanza di collaboratori di
giustizia" su quel territorio sono la "dimostrazione di legami
criminali strettissimi che non ammettono quelle smagliature che
persino la mafia siciliana ha subito". Ha quindi spiegato il
fenomeno sempre più diffuso delle cosiddette "estorsioni
ambientali" nel quale "l'imprenditore, il commerciante,
l'operatore economico, spesso non attende la richiesta
estorsiva, sa che la possibilità di lavorare, di intrattenere
relazioni, la tranquillità sociale e familiare dipende dal
gruppo criminale egemone e a quel gruppo versa spontaneamente il
pizzo".
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