"Ha perso il sì, l'Italia ha deciso
così, ma ha vinto la democrazia. La stragrande maggioranza del
Paese e dei pugliesi ha bocciato la riforma costituzionale. È
stato un referendum particolarmente sentito e partecipato che ha
registrato una percentuale altissima alle urne, come non capita
spesso in Italia. Non possiamo essere miopi di fronte ad una
situazione politico-istituzionale estremamente seria, che
richiede una riflessione importante nelle prossime ore".
Così il segretario regionale del Partito Democratico in Puglia,
Marco Lacarra, sull'esito del referendum costituzionale che ha
registrato in Italia una affluenza alle urne del 65,5 % ed in
Puglia del 61,7.
"Purtroppo questa esperienza di governo termina qui - ha
detto Lacarra - e quando cade un governo non c'è da esser
contenti a prescindere dalla legittima contrapposizione. In 70
anni abbiamo avuto 63 governi, ora ci apprestiamo a varare il
sessantaquattresimo. Qui in Puglia non ci sono pericoli di
contraccolpi perché abbiamo amministrazioni efficienti e
competenti e le conflittualità di questi mesi erano riferite
esclusivamente all'andamento referendario. Ciò non toglie che
anche nel Partito Democratico è urgente fare una riflessione
nell'attesa di conoscere le decisioni che saranno prese nelle
prossime ore a livello nazionale. Ma in questo momento è senza
dubbio più importante il futuro del Paese rispetto a quello del
partito".
"Adesso dobbiamo iniziare a ragionare - aggiunge il
segretario - su un futuro che vede il PD unito. In questo voto
c'è tanta conflittualità e risentimento nei confronti di una
politica che troppo spesso si sofferma a litigare su
posizionamenti e postazioni, anche all'interno dello stesso
Partito Democratico. In questi mesi ho fatto di tutto per
pacificare una serie di lacerazioni che si sono verificate da
Nord a Sud della Puglia e tenere insieme i pezzi di questo
partito. E il mio sforzo, talvolta, è stato anche male
interpretato. Nei prossimi mesi, se mi sarà consentito,
continuerò a lavorare in questa direzione, perché qualsiasi tipo
di conflittualità determina un sentimento di sfiducia e nausea
dei cittadini nei confronti della politica. Ora è indispensabile
recuperare un rapporto di fiducia, affidamento e
credibilità".
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