"Serve una riprogrammazione degli
accessi alla Facoltà di Medicina che tenga conto dei nuovi
sbocchi lavorativi al di fuori del Sistema Sanitario Nazionale".
Lo afferma Ludovico Callerio, Co-Founder e ceo di Testbusters,
realtà che si occupa dal 2011 di preparazione per i test di
ingresso e principale community italiana di studenti di
medicina. Callerio ricorda che la Ministra dell'Università e
della Ricerca Anna Maria Bernini ha affermato la volontà del
Governo di definire un nuovo programma di accesso alla facoltà
di Medicina entro il primo trimestre del 2023. Iniziativa,
sottolinea, per affrontare in particolare il tema del mismatch
tra una domanda di professionisti e professioniste che non trova
riscontri e, dall'altra parte, un sistema accademico a numero
chiuso che impedisce ogni anno ad oltre 40 mila ragazzi e
ragazze di accedere ai corsi universitari in Medicina.
"Quello che osserviamo in misura sempre maggiore - spiega
Callerio - è che una volta laureati i nuovi medici possono
lavorare in vari ambiti al di fuori del Sistema Sanitario
Nazionale. La programmazione degli accessi alle facoltà mediche,
almeno negli ultimi 10 anni, non ha sufficientemente tenuto
conto dei cambiamenti in atto sotto questo profilo, risultato di
un contesto professionale che sta cambiando velocemente. Secondo
le nostre stime circa il 5-7% degli studenti ogni anno sceglie o
almeno sperimenta altri percorsi professionali (in libera
professione, come medical advisor o altro). A questo dobbiamo
aggiungere il tema degli abbandoni. Se è vero che solo il 2%
degli iscritti lascia dopo il primo anno, è anche necessario
prendere in considerazione il dato di chi abbandona negli anni
successivi e dei fuori corso, per riuscire a prevedere quanti
medici potranno effettivamente entrare nel Ssn, quindi
pianificare adeguatamente gli accessi. L'aumento del numero di
posti disponibili in queste facoltà, a cui già assistiamo da
alcuni anni, per essere efficace, dovrà quindi tenere
attentamente conto delle prospettive professionali di chi si
iscrive oggi a questi corsi, non riducibili ai soli impieghi
all'interno del Ssn, e del reale numero di persone che conclude
i propri studi ogni anno.
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