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Perché è così importante ottenere i diritti tv della Champions?

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Perché è così importante ottenere i diritti tv della Champions?

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Responsabilità editoriale di Optimamente

18 febbraio 2021, 18:00

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Ci sono tante ragione per cui la Champions League rappresenta la competizione per club più ambita in Europa e molto probabilmente anche nel mondo. I motivi sono tanti soprattutto per questioni legate ad aspetti economici - in virtù dei premi che le squadre possono ottenere sia dai risultati della squadra nel torneo che dagli sponsor.

Non è raro, quindi, incappare in società che danno massima attenzione alla qualificazione alla successiva Champions League a scapito di trofei molto importanti come la coppa nazionale oppure l'Europa League, facendo peraltro infuriare i propri sostenitori. Insomma, la coppa dalle grandi orecchie continua ad essere in cima ai pensieri non solo dei migliori top club europei ma, anche e soprattutto, di aziende che sono pronte a qualsiasi offerta pur di accaparrarsi i diritti TV della Champions, sia in chiaro che su piattaforme criptate e online.

E così, se il futuro economico dei club è legato all'accesso o meno alla fase a gironi della Champions League, è altrettanto vero che maggiori introiti per le squadre vogliono dire maggiori soldi da investire sia sul mercato che nel potenziamento delle strutture. Anche quando si analizzano le varie quote vincenti della Champions League, diventa chiaro come club tipo Atalanta o RB Lipsia abbiano migliorato le proprie chance di vittoria finale grazie anche ai grandi investimenti in denaro provenienti delle tv europee.

L'investimento di Amazon che ha spiazzato tutti

Amazon, Sky e Mediaset, consapevoli dell'importanza della Champions League riveste per i club e di conseguenze per il relativo bacino di tifosi, hanno deciso di presentare importanti offerte per accaparrarsi i diritti tv. L’obiettivo è quello di aumentare il numero di clienti proponendo sui propri canali le gare principali della competizione.

Si tratta di offerte importanti che un po’ stridono con il momento difficile che sta attraversando il mondo del calcio in virtù dei mancati introiti dovuti al diffondersi del Coronavirus. Per molti è sembrata fuori luogo la proposta avanzata dal colosso Amazon per acquistare i diritti della UEFA Champions League per il ciclo 2021/2024. Secondo le stime, ci sarà un investimento straordinario di circa 80 milioni di dollari a stagione, che è pari al doppio di quanto dovrebbe pagare Mediaset per trasmettere in chiaro una partita il martedì sera di una formazione italiana. Un investimento decisamente importante ma di poca conto se si tiene in considerazione l'incredibile e fatturato di 280 miliardi di dollari che Amazon ha raggiunto durante l'anno 2019.

L’interesse di Amazon

Il principale motivo di questa mossa di marketing, è quello di spingere sempre più utenti italiani ad entrare nel mondo di Amazon Video attraverso Prime, ossia il servizio che permette di migliorare le consegne anche in termini di tempistiche. Infatti, nonostante tante persone utilizzino la piattaforma di e-commerce per effettuare acquisti di ogni sorta, è ancora esigua la fetta di clienti che ha deciso di sposare a pieno la proposta di Amazon Video.

Partendo da questa considerazione appare piuttosto ovvio che Amazon non darà in sub-licenza ad altri operatori la possibilità di trasmettere le partite, ma andrà ad allargare la sua già enorme offerta mediatica. Secondo gli esperti, questo potrebbe consentire al colosso americano di avere anche maggior capacità di trattativa con le imprese italiane che intendono vendere sulla sua piattaforma on-line.

Le mosse di Sky e Mediaset

Mentre Amazon è riuscita ad accaparrarsi i diritti per la trasmissione di tutte le gare che compongono il calendario della Champions League per i prossimi anni, ci sono state importanti mosse anche da parte di Sky e Mediaset.

La TV italiana del Biscione negli ultimi anni ha fatto rilevanti passi indietro soprattutto nella proposta sportiva dedicata al calcio sui vari canali della sua piattaforma. Tuttavia appare cruciale ancora una volta la Champions League, in quanto è tra i pochi eventi che consente di avere dati auditel importanti perché le gare vengono seguite anche da tifosi di altre formazioni.

In attesa di capire qual è il possibile accordo che potrebbe essere preso tra Sky, Mediaset e la stessa Amazon per quanto riguarda i diritti in chiaro delle partite di Champions, c'è da sottolineare come tutto questo possa avere un vantaggio per gli utenti che avrebbero a disposizione un'offerta più variegata all'interno della quale scegliere il prodotto più adatto per le proprie esigenze.

In linea generale, in un mercato libero è sempre buona cosa l’avere maggiore concorrenza, in quanto il prodotto sarà di miglior qualità e soprattutto ci sarà convenienza economica.

I mancati introiti Champions e i problemi per i club meno virtuosi

L'enorme interesse che si scatena intorno ai diritti televisivi delle partite della Champions League negli anni scorsi, ha indotto tantissimi top club europei come Barcellona, Real Madrid, PSG e la stessa Juventus, a offrire contratti milionari ai propri migliori giocatori come nel caso di Lionel Messi, Cristiano Ronaldo, Neymar e tanti altri ancora.
Contratti spropositati se messi a confronto con gli ingaggi percepiti da un medio giocatore presente nella serie A italiana oppure nella Premier League inglese.

Questa costante asta al rialzo, ha portato il mondo del calcio a perdere quell'aspetto romantico di questo sport e a diventare sempre più business. Infatti, oggi, nelle società non si contano più i manager provenienti da altri settori e i procuratori in cerca di cospicue commissioni. Una situazione che rischia di essere particolarmente problematica in virtù dei mancati introiti che anche la stessa UEFA ha percepito in queste due ultime stagioni (a causa della mancanza di pubblico alle partite di calcio, di cui s’è spesso parlato sul sito della UEFA).

Per forza di cose, queste due ultime stagioni di Champions League avranno importanti ricadute sul futuro della stessa competizione e sulla questione legata ai compensi che dovranno percepire i vari club per gli sponsor e per il cammino che sapranno fare. I club dovranno fare i conti con bilanci meno corposi, per cui non è da escludere che i contratti futuri con i principali fuoriclasse potranno essere rivisti questa volta al ribasso.

Nonostante questo, come confermato dalle statistiche aggiornate della Champions, continuerà a rappresentare un punto essenziale nel programma di crescita di una squadra perché consente di ottenere introiti che non possono essere percepiti neppure con gli stadi di proprietà. Grazie agli introiti di Champions League, un club può organizzare al meglio il proprio futuro visionando giovani interessanti sui quali investire.

Non a caso negli ultimi anni le rose di alcuni club italiani piuttosto blasonati come Inter e Milan, non più protagoniste da tempo in Champions, sono state depauperate rispetto ai fasti dei primi anni 2000 (e soprattutto di quelli degli anni ’90).

La speranza, dunque, è che questo grande interesse nei confronti dei diritti della Champions League permetta a tutto il movimento di avere nuove iniezioni di liquidità da elargire ai vari club. La grande sfida per i diritti della Champions League potrebbe permettere per gli utenti di avere un prodotto sempre di maggiore qualità e a un prezzo più competitivo, e per i club l’opportunità di ripianare le perdite degli ultimi due anni.

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