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L'AGRICOLTURA DEL FUTURO? LIANI: 'SOLO CON L'INTELLIGENZA ARTIFICIALE'

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L'AGRICOLTURA DEL FUTURO? LIANI: 'SOLO CON L'INTELLIGENZA ARTIFICIALE'

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Responsabilità editoriale di FROOGS

Video Systems al centro delle ricerche dell'Ai applicata all'agricoltura

06 luglio 2021, 20:30

FROOGS

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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PressRelease - Responsabilità editoriale di FROOGS

Un’agricoltura 4.0, sempre più all’avanguardia e attenta alla sostenibilità. E’ una delle mission del Digital Innovation Hub for Agriculture and Food Production – DIH Agrifood, un cluster digitale connesso all’agricoltura che ha sede a Murska Sobota in Slovenia, e che da sei mesi annovera tra i suoi membri la Video Systems di Codroipo (Udine), attiva nel settore della visione e intelligenza artificiale e nel controllo qualità e di processo.

“In questo cluster – spiega Alessandro Liani (nella foto), Ceo e direttore tecnico R&D dell’azienda friulana - hanno cominciato a mappare tutte le realtà europee che producono tecnologia digitale per il mondo dell’agricoltura. E’ stato creato un grande database geolocalizzato n modo che il settore dell’agricoltura e della ricerca a essa collegata possa interagire e comprendere appieno le potenzialità che ci sono in Europa”. Il cluster sta diventando un po’ il riferimento europeo per la digitalizzazione del mondo agricolo e del food. Ad oggi, spiega Liani “con i nostri partner stiamo predisponendo dei proposal per i nuovi bandi Horizon Europe, soprattutto quelli legati al food”.

I vantaggi che possono derivare da una digitalizzazione dei processi produttivi in ambito agricolo risiede, secondo Liani, “soprattutto nella possibilità di raccogliere dati che possono essere utilizzati per analisi future. Questo significa possibilità di mettere in piedi sistemi predittivi che permettono, nel tempo, di migliorare il processo produttivo. Inoltre la digitalizzazione dei processi oltre a ottimizzare gli stessi, porta a una riduzione dei costi del processo. Lo abbiamo vissuto già nel settore industriale manifatturiero  e allo stesso modo questo andrà a impattare anche nel settore agricolo, forse con ricadute anche più importanti dato che i processi hanno dei margini di miglioramento ancora più elevati”. Inoltre è prevista una migliore gestione delle risorse naturali, ossia un miglior uso del terreno e un risparmio dell’acqua: “i trattamenti predittivi, possibili tramite l’analisi dei dati, permetteranno di migliorare i processi produttivi, sostituendosi a quelli programmati”

Video Systems porta in dote al cluster la propria esperienza maturata nel corso degli anni: “Da anni – evidenzia Liani - sviluppiamo alcune tecnologie utilizzabili in ambito agroalimentare. Nel 2007, ad esempio, abbiamo sviluppato dei sistemi per la ricerca automatica dell’asparago bianco su, in collaborazione con un’azienda agricola della zona di Prata di Pordenone, che ha portato alla realizzazione di un robot che corre tra i filari, riconosce l’asparago bianco e fa la sua estrazione in automatico. Ci siamo occupati, in questo caso della sola parte legata alla visione artificiale, mentre la parte robotica e meccanica del rover è stata sviluppata da un’altra azienda”. Nel corso degli anni ci sono stati ulteriori sviluppi: “dal 2014 al 2018 ci siamo occupati – sempre Liani - di progetti nell’ambito dell’acquacoltura, in particolar per quel che concerne la selezione degli avannotti, attraverso un sistema, realizzato da noi nella sua totalità, attraverso il quale gli avannotti finiscono su un nastrino, vengono fotografati su ambo i lati per il riconoscimento del calibro e per rintracciare quelli che eventualmente presentano malformazioni morfologiche, in modo da eliminare l’avannotto non conforme dal ciclo produttivo prima della sua maturazione. L’idea è quella di fare una selezione il prima possibile per avere una produzione che abbia un impatto energetico e di risorse il più limitato possibile. Voglio sottolineare – rimarca Liani – che abbiamo raggiunti una capacità di selezione del prodotto superiore al 95%, una percentuale molto buona”.

Ma quali sono gli utilizzatori e quindi i potenziali clienti? Certamente gli utilizzatori immediati, ossia le grandi aziende agricole e quelle legate all’acquacoltura e all’itticoltura. Ma no solo: “stiamo cercando di intercettare i costruttori di macchine nel settore agroalimentare – incalza il ceo friulano - per fornire loro le soluzioni e poter scalare quello che facciamo. Anche perché intercettare il cliente finale è sempre dispendioso e loro hanno rapporti radicati con il mondo agricolo”.

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