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ANSAcom - In collaborazione con Consiglio Regionale del Piemonte
"Abbiamo inaugurato questo Salone del Libro con l’intitolazione della piazza a Mahsa Amini perché volevamo dare un segnale di grande attenzione mantenendo accesa una luce su fatti che vedono ogni giorno oppressioni e violenze orrende e inaccettabili nei confronti delle donne, e di ogni individuo. Oggi questo Consiglio aperto al Salone del Libro vogliamo dare un segnale ulteriore di sensibilità e vicinanza". Così il presidente del Consiglio regionale del Piemonte, Stefano Allasia, aprendo i lavori della seduta straordinaria dedicata alla condizione delle donne in Afghanistan e Iran. "La morte di Mahsa Amini - ha detto Allasia - ha segnato un momento importante di svolta nella vita di ogni donna iraniana, ha risvegliato in ognuna di loro la consapevolezza che non possono più continuare a subire angherie e prevaricazioni, e soprattutto ha dato loro il coraggio di ribellarsi per rivendicare la propria libertà, i propri diritti e la propria dignità di esseri umani". "Ma Mahsa Amini - ha sottolineato - rappresenta un simbolo non solo per le donne iraniane. Ha dato coraggio a migliaia di ragazze che si sono strappate il velo, senza vergogna e finalmente libere dalla loro continua oppressione". " Purtroppo l’Iran - ha rimarcato - sta violando numerose disposizioni dei trattati internazionali di cui è parte. Ma negli ultimi anni stiamo assistendo a una recrudescenza delle violazioni dei diritti umani su larga scala, e non solo in Iran. Basti pensare ai crimini di guerra che la Russia ha commesso e sta commettendo in Ucraina, i crimini di guerra in Siria, le violenze sulle minoranze in Afghanistan, Myanmar e Cina, solo per ricordarne alcuni". "Le violazioni dei diritti umani - ha concluso Allasia - costituiscono violazioni del diritto internazionale che non possono essere sottaciute".
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