"Torino un grande laboratorio di
confronto, un grande laboratorio umano che ha costruito la sua
identità attraverso l'incontro di culture e religioni,
l'incontro, non lo scontro. E vogliamo continuare in questa
direzione, che è difficoltosa, perché quando le persone si
incontrano e hanno culture diverse devono imparare a conoscersi
e fare uno sforzo comune per cercare di vivere insieme e
costruire una città migliore, ma noi siamo orgogliosi della
nostra Torino, in un momento in cui abbiamo bisogno di pace
speranza e di guardare al futuro con ottimismo". Con queste
parole il sindaco Stefano Lo Russo ha portato il suo saluto al
momento di preghiera collettiva per la fine del Ramadan, che si
è celebrata questa mattina al Parco Dora, una delle aree della
città dove molti fedeli si stanno riunendo per festeggiare.
"È stato un Ramadan complesso, anche triste - ha detto il
sindaco -, le notizie che arrivano dal mondo sono brutte,
notizie di morte, di odio, di distruzione, l'Islam non è questo
e dobbiamo dirlo con forza", ha rimarcato il primo cittadino,
sottolineando che "è la pace quello a cui tutti noi dobbiamo
lavorare. Un lavoro faticoso e complicato - ha proseguito -, che
significa riconoscere i bisogni dell'altro, accettarli,
dialogare, non litigare, provare a trovare le cose che uniscono
e mettere da parte quelle che dividono, ma per farlo dobbiamo
davvero essere uomini e donne dal cuore grande e generoso e
tradurre nella nostra vita quotidiana i valori, le modalità con
cui vogliamo essere migliori per rendere migliore il contesto in
cui viviamo. Torino - ha concluso - è questo". Alla cerimonia
hanno partecipato migliaia di persone e durante i momenti di
inizio e fine si sono registrati diversi rallentamenti e code
nelle zone circostanti.
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