La mostra "Eve Arnold. L'opera
1950-1980", proposta a Camera - Centro Italiano per la
Fotografia di Torino da fine febbraio a inizio giugno, ha
richiamato oltre 27.000 visitatori che hanno scoperto, e
riscoperto, l'appassionato approccio personale di una leggenda
della fotografia del XX secolo. Dopo Eve Arnold prosegue a
Camera la presentazione di grandi fotografe del Novecento con la
retrospettiva dedicata a Dorothea Lange che aprirà il 19 luglio.
La Lange, oltre a essere l'autrice di una delle icone più
celebri del secolo, la toccante Migrant Mother scattata nel
1936, è una delle protagoniste assolute della fotografia
documentaria del Novecento, un autentico pilastro del genere.
La mostra, che si comporrà di circa 200 immagini ed è curata
dal direttore artistico di Camera Walter Guadagnini e dalla
curatrice Monica Poggi, presenterà la carriera della Lange
(Hoboken, New Jersey, 1895 - San Francisco, 1965),
concentrandosi sugli anni Trenta e Quaranta, picco assoluto
della sua attività, periodo nel quale documenta gli eventi
epocali che hanno modificato l'assetto economico e sociale degli
Stati Uniti. In parallelo alla mostra dedicata a Dorothea Lange,
Camera proporrà nella sua Project Room la collettiva "Futures
2023: nuove narrative", a cura di Giangavino Pazzola che
coordina i progetti di ricerca a Camera. Sei giovani talenti
fotografici, selezionati per il programma europeo di promozione
e valorizzazione degli artisti emergenti Futures Photography, in
cui Camera rappresenta l'Italia, esploreranno il tema della
rappresentazione visiva della contemporaneità in oltre 40
scatti. I progetti in mostra saranno di Andrea Camiolo
(Leonforte, 1998), Nicola Di Giorgio (Palermo, 1994), Zoe Natale
Mannella (Londra, 1997), Eleonora Roaro (Varese, 1989), Sara
Scanderebech (Nardò, 1985), Alex Zoboli (Guastalla, 1990).
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