Un articolato percorso tra i luoghi
e la vita quotidiana della Torino dell'Ottocento, attraverso
dipinti, fotografie e immagini animate. Apre oggi al Museo di
Arti Decorative Accorsi-Ometto la nuova mostra 'Cronache
dall'Ottocento. La vita moderna nelle opere di Carlo Bossoli e
nelle fotografie del suo tempo', curata da Sergio Rebora con la
collaborazione di Daniela Giordi. L'esposizione, che annovera
una novantina di opere - una cinquantina di dipinti e una
quarantina di fotografie - si avvale dell'apporto di nuclei
collezionistici privati, in alcuni casi inediti, come quello
appartenente alla Collezione Litta di Vedano al Lambro (Milano),
e di prestigiosi prestiti di istituzioni pubbliche, tra cui il
Museo del Risorgimento di Torino, la Galleria d'Arte Moderna di
Torino, l'Archivio di Stato di Torino, il Museo Vincenzo Vela di
Ligornetto, il Museo del Risorgimento di Milano e i Musei Civici
di Varese.
La mostra, che si potrà visitare fino al 31 gennaio, è
organizzata in cinque sezioni. La prima è dedicata alla
quotidianità nei centri urbani della penisola italiana, con
un'attenzione particolare per Torino, ritratta nelle sue piazze
e nelle sue strade in momenti di svago e di festa, ma anche
nelle attività lavorative di tutti i giorni. La seconda sezione
riguarda, invece, gli eventi politici e bellici di cui Bossoli è
stato testimone a partire dalle drammatiche vicende delle Cinque
Giornate di Milano del marzo 1848. Nella rappresentazione
pittorica, come in quella fotografica, fanno inoltre il loro
ingresso, nella terza sezione della mostra, le immagini delle
nuove infrastrutture che recarono un notevole ammodernamento
alla vita del Paese, come le ferrovie che videro il Piemonte
sabaudo all'avanguardia.Nella quarta sezione sono presenti le
immagini ispirate al tema dell'esotismo, centrale per la società
e la cultura del diciannovesimo secolo, con la produzione di
vedute a tempera e a olio dedicate ai paesaggi russi, della
Crimea, della Turchia e del Marocco.La mostra si chiude con le
vedute di ville e di giardini storici,
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