"La bobina era ancora sul
semirimorchio, nel proprio alloggiamento, quando il tir è finito
sotto il ponte Morandi. Lo si capisce da come si è deformata e
dallo stato del mezzo. Tutto è documentato dalle foto della
polizia". Silvio Mazzarello, uno dei titolari della MCM
Autotrasporti di Novi Ligure (Alessandria), nega che a causare
il crollo del viadotto possa essere stato uno dei suoi camion,
come ipotizzato dall'ingegner Agostino Marioni, sentito come
teste in procura.
"Prima di esprimere pareri, sarebbe necessario approfondire
meglio quanto accaduto", insiste Mazzarello, secondo cui la sua
ditta è "estranea alla vicenda". La mattina del 14 agosto sul
Morandi c'erano due tir della Mcm Autotrasporti, partiti
dall'Ilva di Genova e diretti allo stabilimento di Novi Ligure.
Il primo, transitato 2 minuti prima del crollo, è arrivato a
destinazione; il secondo è stato risucchiato all'indietro dal
cedimento. "Si sta facendo disinformazione, in 45 anni di
attività non abbiamo mai avuto problemi".
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