A 105 anni si è presentata in uno dei seggi allestiti dal Pd a Torino e ha votato alle primarie. E' successo in strada Lanzo, all'estrema periferia settentrionale della città, dove la signora Ines ha vissuto e lavorato come merciaia. La donna ha raggiunto il seggio da sola, senza accompagnatori. La sede del partito, a Torino, viene continuamente contattata da simpatizzanti che chiedono informazioni su dove votare. I responsabili, in assenza di dati ufficiali, parlano di "buona partecipazione", confermata dalle code in molti dei 60 seggi. Una decina i gazebo sparsi per il capoluogo, un seggio speciale per malati o invalidi e volontari impegnati nel voto a domicilio per chi ne aveva fatto richiesta. Fra i preregistrati ci sono 200 minorenni e 150 stranieri.
"Vogliamo dire la nostra, visto che c'è la possibilità di farlo". Non solo iscritti al partito ma soprattutto tanti semplici simpatizzanti hanno deciso questa mattina di presentarsi a uno dei seggi di Torino, spesso anche mettendosi in coda sotto il sole, per scegliere il segretario del Pd. E anche se può sembrare un termine abusato, "esercizio di democrazia" è la parola d'ordine che li ha spinti a farlo, a volte "per dare un segnale al partito" come per Concetta, altre "per provarci perché il Paese sta andando a rotoli", come sostiene Anna, altre ancora "perché non c'è alternativa, anzi l'alternativa che c'è fa paura", chiosa Marcella mentre aspetta il suo turno al gazebo dei Giardini La Marmora definendosi "simpatizzante con qualche perplessità" e sottolineando "la necessità che nel partito si faccia una riflessione" "Ho sempre votato alle primarie - dice Paolo al seggio di corso Trieste - il Pd è l'unico partito che dà questa opportunità e io considero un dovere coglierla", mentre Carlo auspica che "ora si chiuda la fase costituente, si smetta di litigare e si cominci a lavorare per noi. Chiunque vinca". E di "vero esercizio di democrazia diretta, non a colpi di clic" parla il senatore Stefano Esposito nelle vesti di scrutatore al seggio di parco Rignon. "Un'occasione straordinaria - dice - di parlare faccia a faccia con le persone che hanno davvero voglia di dire la loro. Persone in carne ed ossa, non la Rete"
In Piemonte per le primarie del Pd sono stati allestiti 399 seggi di cui 209 nella provincia di Torino e 60 nella città capoluogo. Per garantire l'operazione sono al lavoro circa 3 mila volontari di cui 2 mila fra presidenti di seggio e scrutatori. "Un grande esempio di democrazia" secondo i segretari regionale e provinciale del partito, Davide Gariglio e Fabrizio Morri. Nei 12 collegi del Piemonte sono state presentate 164 candidature nelle liste collegate ai tre candidati alla segreteria nazionale del partito: 70 per Renzi, 69 per Orlando e 25 per Emiliano. Complessivamente ne saranno eletti 70.
Possono partecipare al voto tutte le persone con più di 16 anni, iscritte o non iscritte al Pd, anche straniere. Per i minorenni e coloro che votano fuori sede c'è l'obbligo della pre-registrazione online. Ai fuori sede sono dedicati due seggi a Torino in via Matteo Pescatore e in corso Belgio. C'è anche una commissione itinerante che si reca al domicilio delle persone impossibilitate a muoversi.
Per votare è necessario presentare il documento di identità e la tessera elettorale. I non iscritti al Pd sono inoltre tenuti a versare 2 euro e a firmare un documento per esprimere la propria condivisione dei valori del partito.
I dati sull'affluenza alle 12, alle 17 e alla chiusura dei seggi alle 20. Già in serata i risultati ufficiosi. Lunedì 1 maggio saranno diffusi i dati ufficiali e ci sarà la proclamazione degli eletti.
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