Sono cinque i centri clinici
italiani che fanno parte della neonata rete internazionale per
lo scambio di conoscenze scientifiche sulle malattie rare senza
diagnosi, patologie sconosciute che colpiscono 5 persone ogni 10
mila, con gravi difficoltà nelle cure. Il Cmid della Asl TO2,
nel capoluogo piemontese, è coinvolto con l'Istituto di Ricerche
Farmacologiche Mario Negri, il dipartimento di Scienze Mediche
dell'università di Ferrara, l'azienda ospedaliero universitaria
'Santa Maria della Misericordia' di Udine, il Policlinico Tor
Vergata di Roma.
"Queste malattie - spiega il direttore del Cmid, Dario
Roccatello - rappresentano una delle più grandi sfide per la
medicina moderna e le collaborazioni internazionale è cruciale
per la condivisione di risorse frammentate in singoli paesi, al
fine di migliori diagnosi e trattamento". In Italia si stima
che siano almeno 100 i pazienti colpiti da patologie senza
diagnosi, sintomi codificati né test per interpretarli.
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