L'intelligenza artificiale (IA)
avrà un ruolo importante nel ridisegnare il lavoro delle testate
giornalistiche, dalla redazione alla parte commerciale. E se i
guadagni di produttività non saranno immediati, l'adozione
dell'IA nel settore dell'informazione avverrà comunque non senza
attriti. Sono alcune delle principali conclusioni cui giunge uno
studio pubblicato sulla Columbia Journalism Review che analizza
il modo in cui l'IA rimodellerà le notizie e l'arena pubblica.
La ricerca è il frutto di 134 interviste a operatori
dell'informazione di 35 organizzazioni giornalistiche negli
Stati Uniti, nel Regno Unito e in Germania - tra cui The
Guardian, Washington Post, The Sun, Financial Times, Bayerischer
Rundfunk - e a 36 esperti internazionali provenienti
dall'industria, dal mondo accademico, dalla tecnologia e dalla
politica.
Secondo lo studio, ciò cui stiamo assistendo con l'avvento
dell'IA è una ulteriore razionalizzazione del lavoro
giornalistico che dipenderà dal contesto e dal compito e sarà
anche influenzata da incentivi e decisioni istituzionali. Da
questa riorganizzazione emergeranno vincitori e vinti. O meglio,
sono già emersi: in vantaggio, vi sono i media in grado di
investire in R&D, di dedicare tempo al personale, di attrarre
talenti e di costruire infrastrutture.
I guadagni di produttività derivanti dall'IA nel settore
dell'informazione, avvertono i ricercatori, non saranno
immediati, ma scaglionati. Nelle fasi iniziali comporteranno dei
costi e richiederanno cambiamenti a livello organizzativo e
strategico.
Diverse sono le variabili che determineranno la velocità con
cui i media adotteranno l'IA: regolamentazione, resistenza degli
operatori dell'informazione, preferenze del pubblico e
incompatibilità delle infrastrutture tecnologiche, solo per
menzionarne alcune. Un aspetto fondamentale, poi, sarà la
concentrazione del controllo sull'IA da parte di una manciata di
grandi aziende tecnologiche poiché il controllo sulle
infrastrutture conferisce potere, osservano i ricercatori. Lo
sviluppo di quadri di riferimento per bilanciare l'innovazione
con le preoccupazioni legate a questioni come il diritto
d'autore rimarrà, infine, un compito difficile e imperfetto, ma
necessario.
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