Le istituzioni dell'Ue sono
entrate nella fase più difficile del negoziato sulla proposta di
regolamento sull'intelligenza artificiale (IA) ma si dovrebbe
arrivare ad un accordo in occasione del prossimo trilogo, in
programma il 6 dicembre. Questa la valutazione del relatore
della legge europea sull'IA del Parlamento europeo, Brando
Benifei, intervenuto in commissione Mercato Interno per
tracciare un bilancio dell'ultimo round di negoziati
inter-istituzionali tenutosi ieri.
L'eurodeputato ha parlato al riguardo di "grandi passi avanti",
spiegando che è stato raggiunta un'intesa sulle norme relative
alla classificazione dei sistemi di IA ad alto rischio, centrali
per l'intero regolamento. "Abbiamo cominciato ad approfondire la
discussione sulle nuove norme relative ai modelli di fondazione
e sulla governance dell'IA" ha spiegato Benifei. Su divieti e
deroghe per il law enforcement, ha aggiunto, le posizioni con il
Consiglio dell'Ue sono "molto diverse": nonostante "l'utile
lavoro della Commissione per creare dei ponti" il Parlamento ha
chiarito di "non essere disposto a muoversi per ora", ma
inizierà ad "esplorare eventuali compromessi che potrebbero
essere elaborati".
"Per quanto riguarda i modelli di fondazione di IA per uso
generale siamo sulla strada giusta" ha proseguito il relatore
del Pe, specificando di essere concordi sul fatto che "i modelli
di fondazione ad alto impatto come GPT, che hanno un potenziale
di porre rischi sistemici, saranno soggetti a obblighi più
rigorosi prima e dopo l'immissione sul mercato", mentre quelli a
minor impatto "saranno solo oggetto di un esame di trasparenza
come anche di obblighi legati alla catena del valore". Benifei
ha sottolineato infine la necessità di "criteri precisi per
definire delle soglie per i modelli di fondazione più
impattanti", criteri che "devono essere poi adeguati per stare
al passo con gli sviluppi del mercato", ha spiegato, accogliendo
con favore la proposta della Commissione di "centralizzare la
sorveglianza attraverso l'Ufficio IA".
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