La discussione in Consiglio
regionale sulla realizzazione di un centro Covid e di malattie
infettive interregionale all'ospedale di Larino (Campobasso)
poteva essere evitata in quanto "la programmazione sanitaria,
come in passato ribadito per iscritto da Angelo Giustini, è di
esclusiva competenza del Commissario ad acta". Lo ha
sottolineato nel corso dei lavori dell'Assise regionale il
presidente della Giunta, Donato Toma, intervenendo nel dibattito
sulla mozione a sostegno di questa ipotesi prospettata anche da
Giustini con una nota trasmessa a tutti i consiglieri "la scorsa
notte". "Un documento - ha detto il governatore -
incomprensibile e carente, sottoposto in fretta al Consiglio che
- ha osservato - non è titolato ad assumerlo come atto di
indirizzo". Toma, contrario a questa soluzione, ma favorevole
alla realizzazione della struttura in un'ala dedicata
dell'ospedale 'Cardarelli' di Campobasso, ha spiegato le sue
ragioni. Tra queste, i costi relativi all'adeguamento sismico
del 'Vietri', 34 milioni di euro e i tempi di attuazione, mentre
il Cardarelli "potrebbe essere pronto in 4 mesi". Inoltre,
"manca il conto economico della sostenibilità delle spese post
conduzione" che "dovrà accollarsi la Regione, già con un grave
disavanzo finanziario che proviene dalle gestioni dei precedenti
anni" e in Piano di rientro dal 2007.
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