Una delegazione di chimici e fisici
abruzzesi ha partecipato al convegno "Chimica, Fisica e
Universo" a Roma, organizzato dall'Ordine Interregionale dei
Chimici e dei Fisici di Lazio, Umbria, Abruzzo e Molise, il
primo dopo la riforma ordinistica che ha convertito in Legge il
decreto dell'allora Lorenzin. Un'occasione per fare il punto sul
riconoscimento della professione sanitaria di chimico e fisico
nel settore privato e nelle pubbliche amministrazioni. Il
chimico pescarese Fabio Caporale ha riassunto le azioni
intraprese dall'Ordine a tutela di chimici e fisici impiegati in
Agenzie Ambientali, Asl e Istituti Zooprofilattici. "Molti
risultano ancora inquadrati in un ruolo tecnico mentre devono
essere inseriti nel ruolo sanitario previsto nei rispettivi
Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro, preesistenti
all'entrata in vigore della legge di riforma delle professioni
sanitarie". L'Ordine intende aprire un tavolo di confronto con
gli assessorati alla Salute e all'Ambiente.
L'obiettivo è poter definire un percorso concertato che
garantisca ai professionisti un corretto inquadramento e agli
enti pubblici di adeguarsi velocemente a quanto la normativa
nazionale prevede oggi. Il mancato inquadramento sanitario, ha
spiegato Caporale, "comporta, in alcuni casi, difficoltà di
accesso alla prescritta formazione continua accreditata Ecm".
Firmati, a margine del convegno, due protocolli d'intesa: uno
tra l'Ordine di Lazio, Umbria, Abruzzo e Molise e Airp di Roma
(Associazione Italiana di Radioprotezione), il secondo con il
Dipartimento di Chimica dell'Università Sapienza di Roma.
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