L'auspicio, il sogno, è la
completa integrazione non solo oggi, ma soprattutto domani.
"Cittadini di Cerro al Volturno", Remo Di Ianni, sindaco del
borgo montano in provincia di Isernia, dove da pochi giorni è
stato aperto il centro di accoglienza diffusa per minori figli
di rifugiati, mostra di crederci e davvero.
Il contributo dell'amministrazione comunale che Di Ianni
guida è stato fondamentale per rendere operativo il progetto
presentato dall'associazione Alderan, fondata da tre trentenni
molisani. "Abbiamo detto subito sì - spiega il sindaco - perché
il progetto è importante per la comunità e in particolare per le
finalità che presenta. Dare un sostegno, un aiuto, alle persone
in difficoltà credo sia un messaggio molto positivo che
un'amministrazione deve dare anche alla sua popolazione".
Le difficoltà che i piccoli centri pure vivono non vanno intese
come ostacolo "nel dovere che abbiamo - insiste il primo
cittadino - di tendere la mano a chi ha più bisogno. Del resto,
ce lo possiamo permettere, non abbiamo bisogno di nulla".
Certo, le risorse comunali non consentono generosità senza
controllo. "E' vero - ammette Di Ianni - abbiamo chiesto alla
nostra comunità un sacrificio importante, visto l'impegno
economico del comune". Ma poco male. "Avere nuovi ospiti, così
piccoli, ragazzi che vengono da situazioni estreme, lo dico
anche da genitore, è un motivo che ci entusiasma. Probabilmente,
come ci auguriamo, saranno anche loro cittadini di Cerro al
Volturno in un domani nemmeno troppo lontano". "La solidarietà è
un dovere - conclude Di Ianni -, la nostra storia di emigranti
ce lo insegna".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA