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Codice rosa, percorso sanitario vittime

Codice rosa, percorso sanitario vittime

Bora, senza ticket e con garanzia anonimato nei Pronto Soccorso

ANCONA, 30 novembre 2017, 11:45

Redazione ANSA

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Un percorso sanitario dedicato, personalizzato e anonimo, esente da ticket, con l'assegnazione di una codifica di urgenza uniforme in tutti i Pronto soccorso regionali (codice giallo, per assicurare una visita tempestiva e ridurre il rischio di ripensamenti o allontanamenti volontari) e l'introduzione di un ulteriore codice rosa, visibile ai soli operatori sanitari, per avviare l'assistenza immediata da parte di un'apposita equipe multidisciplinare. Lo prevedono le "Modalità operative per la presa in carico, in ambito, sanitario, delle donne vittime di violenza di genere" adottate dalla Giunta regionale delle Marche, che ha recepito linee guida nazionali previste dalla Legge di stabilità 2016. I percorsi di tutela vanno istituiti dalla Aziende sanitarie e ospedaliere, dagli enti del Servizio sanitario regionale, e rafforzano l'operatività della Rete antiviolenza delle Marche. La violenza di genere è "una realtà dai contorni ancora poco definiti, in quanto non è semplice, per le donne vittime di maltrattamenti o di violenza, trovare il coraggio di chiedere aiuto e denunciare la propria situazione" osserva l'assessora alle Pari opportunità Manuela Bora. Lo scorso anno 417 donne si sono rivolte ai cinque Centri antiviolenza delle Marche. Ma il numero, "drammaticamente elevato", non rispecchia la totalità del fenomeno perché spesso la violenza viene vissuta in solitudine e in silenzio". Uno dei luoghi in cui più frequentemente è possibile intercettare le vittime sono i Pronto soccorso ospedalieri, ai quali le donne si rivolgono per un primo intervento sanitario. Per questo, secondo Bora, "bisogna che le strutture siano in grado di assicurare una tempestiva e corretta assistenza sanitaria, oltre a un adeguato supporto emotivo e psicologico per determinare una relazione di fiducia e ascolto con la vittima di violenza". Le procedure interessano anche i minori, figli delle vittime e testimoni o vittime a loro volta di violenza.
   

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