Ad Apiro, nel cratere maceratese del
sisma del 2016, è stata inaugurata la Scuola Primaria che,
costruita dopo il sisma, è stata intitolata a Giuseppe Tamagnini
e Giovanna Legatti: il primo, originario di Apiro, uno dei padri
dell'Movimento di cooperazione educativa in Italia, la seconda,
maestra a Coldigioco, fu artefice di un'esperienza didattica
ancora oggi attuale. Il taglio del nastro ad Apiro, uno dei
luoghi simbolo per l'interno Mce nazionale e una "giornata da
incorniciare per la sezione di Macerata del Movimento di
cooperazione educativa.
Per costruirla sono stati investiti quasi 2 milioni e mezzo
di euro. La struttura, che gode di uno splendido panorama verso
il monte San Vicino, si sviluppa su una superficie di oltre
1.600 metri quadrati, conta una decina di aule, un'aula magna,
una grande palestra; una mensa e una cucina in cui saranno
preparati i pasti per tutte le scuole di Apiro. La cucina è
stata attrezzata con moderne strumentazioni grazie anche al
contributo di 40 mila euro della Camera di commercio nazionale
(messi a disposizione del Comune dopo il sisma). La nuova scuola
è dotata di pannelli solari e risponde ai più innovativi criteri
di efficientamento energetico e modelli antisismici. Attualmente
ospita cinque classi di bambini, dalla prima alla quinta, per un
totale di circa 90 alunni.
"Abbiamo vissuto un momento davvero emozionante - dice la
dirigente dell'Istituto 'Coldigioco', Emanuela Tarascio,
responsabile dell'Mce provinciale - perché i nostri bambini
adesso hanno a disposizione una struttura moderna e funzionale e
perché l'Amministrazione comunale, mostrando grande sensibilità,
ha scelto di intitolare la scuola a Pino Tamagnini e a Giovanna
Legatti.
Alla cerimonia di inaugurazione, oltre al sindaco Ubaldo
Scuppa e alla dirigente Tarascio, è intervenuta la segretaria
nazionale del Mce, Donatella Merlo, che per la prima volta ad
Apiro ha confessato pubblicamente di essersi "emozionata" nel
vedere i luoghi in cui Giovanna Legatti e Giuseppe Tamagnini
misero in atto una vera e propria "rivoluzione" nelle loro
classi seguendo un "progetto pedagogico e didattico ben
preciso". "Anche oggi abbiamo bisogno di persone come loro, - ha
sottolineato - che siano da stimolo per adeguare la scuola ai
tempi in continuo cambiamento, per migliorarla secondo idee di
uguaglianza, di democrazia e di pace, mettendo al primo posto il
senso del collettivo e il bene di tutti. Educare è un atto
politico e la direzione da seguire è quella indicata
dall'articolo 3 della nostra Costituzione, dove si affermano
principi di uguaglianza ed emancipazione: gli stessi che
ispirarono la visione di cambiamento di Pino e Giovanna".
La nuova scuola nasce nell'ambito della ricostruzione post
terremoto: il Commissario straordinario Guido Castelli ha
inviato un messaggio di saluto, ricordando che "quando si
inaugura una scuola è la festa di tutta la comunità".
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