Prorogati nelle Marche gli effetti
del Piano Casa, in via transitoria e fino al recepimento da
parte dei Comuni marchigiani delle prescrizioni contenute nella
nuova legge urbanistica. E' stato possibile, ha annunciato
durante una conferenza stampa in Regione l'assessore
all'Urbanistica, Stefano Aguzzi, in virtù dell'Accordo,
recentemente e definitivamente approvato, tra Regione e
Ministero della Cultura, come previsto dalla legge regionale sul
governo del territorio. "Sarà così consentito ai Comuni - spiega
la Regione - autorizzare interventi edilizi in deroga al piano
regolatore generale, con incremento fino al 20% della volumetria
dell'edificio previa delibera del Consiglio comunale". I termini
dell'Accordo sono stati illustrati da Aguzzi, affiancato dal
presidente della Regione Francesco Acquaroli, dal presidente di
terza Commissione consiliare (Governo del territorio), Luca
Serfilippi, e dalla dirigente del Servizio Urbanistica Maria
Cristina Borocci. La Regione ha annunciato che scriverà a tutti
i Comuni per metterli a conoscenza della situazione in merito
alle attività rese possibili del Piano casa.
Nell'occasione non è mancata una stoccata alle opposizioni
dell'assessore Aguzzi e del consigliere Serfilippi. "Abbiamo
assistito a tre giorni di Consiglio regionale - ha detto Aguzzi
- in cuile opposizioni ci hanno contestato continuamente con
decine e decine di emendamenti e ripetizioni sul fatto che la
nostra legge sarebbe stata impugnata dal Consiglio dei Ministri
e che non saremmo mai riusciti a fare l'accordo col Ministero
della cultura. Per quel che riguarda il prosieguo del Piano Casa
- ha aggiunto - la legge urbanistica della Regione Marche, non
solo non è stata impugnata dal Cdm ed è quindi stata attuata ma
la settimana scorsa abbiamo anche firmato l'accordo con il
ministero della cultura che consente alla Regione Marche di
essere l'unica regione in Italia, insieme all'Emilia Romagna, a
poter proseguire con l'attuazione dei Piani casa". Chiaramente
"con alcune limitazioni - ha precisato Aguzzi - essendo una
deroga, perché tutto andrà in funzione al 100% quando i Comuni
approveranno i nuovi piani urbanistici generali (Pug); fino a
quel momento la deroga consentirà comunque di poter andare a
portare avanti le attività legate al piano casa su tutte le
parti dei territorio, eccetto nei centri storici".
La legge si compone di 36 articoli ed è entrata in vigore il
primo gennaio 2024: "prevede - ricorda la Regione - un periodo
transitorio da 12 a 48 mesi per approvare i nuovi piani proposti
dalla legge e di 12 mesi per approvare il nuovo Piano
paesaggistico regionale (Ppr). In questo periodo i Comuni
potranno valutare in piena autonomia gli interventi di
riqualificazione in deroga nel rispetto dei contenuti
dell'Accordo, che costituisce pertanto il riferimento necessario
e indispensabile per dare attuazione a tali deroghe". Gli
interventi "dovranno garantire il miglioramento della qualità
dell'edificato, la qualità diffusa del costruito e la
configurazione complessiva in termini di numero di piani,
allineamenti principali, materiali, tipologia edilizia rispetto
agli edifici e al contesto circostante". L'Accordo tra Regione e
ministero è stato sottoscritto dal presidente della Regione e
dai dirigenti della Direzione Generale Abap e del Segretariato
Regionale per le Marche: compone di 6 articoli. In particolare,
l'articolo 3 "Disciplina di applicazione" stabilisce i "criteri
per verificare l'attuabilità degli interventi in deroga
esclusivamente nelle zone territoriali omogenee B ed E, cioè
nelle zone consolidate a ridosso dei centri storici e nelle zone
agricole. Nel resto del territorio, ad eccezione delle zone A
del centro storico dove non sono consentiti interventi in
deroga, gli stessi non sono soggetti al rispetto dei contenuti
dell'Accordo". "Per agevolare l'individuazione univoca degli
edifici oggetto di tutela - fa sapere l'amministrazione
regionale - è stato predisposto dagli uffici un apposito webgis
e il relativo manuale d'uso".
"Si tratta - ha detto Acquaroli - di un accordo importante
anche a tutela della nostra economia locale, che ci consente di
preservare e poter continuare a utilizzare uno strumento come il
Piano casa, seppure in maniera ridotta rispetto al passato. È un
accordo che è di buon senso e credo che potrà essere utile, un
risultato che contraddistingue la nostra regione ed è
un'opportunità di cui altre regioni non usufruiscono più e che
potrà diventare elemento strutturale quando la nuova legge
urbanistica, che a nostro avviso dà una visione chiara, dà
concretezza e rispetto al territorio, sarà pienamente operativa.
Un'opportunità per coniugare le esigenze di tutela dell'identità
paesaggistica e dei valori culturali con quelle della
valorizzazione del patrimonio costruito e dell'attrattività del
territorio marchigiano".
"Oggi presentiamo un atto importante che riguarda lo sviluppo
urbanistico nella nostra regione - ha specificato Aguzzi - La
nuova legge urbanistica non solo non è stata impugnata dal
Governo nazionale ma abbiamo ora anche l'accordo con il
ministero della Cultura che consente alla Regione Marche, unica
in Italia insieme con l'Emilia Romagna di poter proseguire con
l'attuazione dei Piani Casa. Ci saranno alcune limitazioni,
poiché si tratta di una deroga, finché non si andrà a regime
quando i Comuni approveranno i Pug (Piani urbanistici generali).
Fino a quel momento la deroga consentirà di portare avanti le
attività legate al Piano Casa su tutte le parti del territorio,
tranne i centri storici".
"È una grande occasione di sviluppo e un'eccezionale
agevolazione concessa alla nostra Regione - ha commentato ancora
Aguzzi - nell'ambito dell'attività congiunta con il Ministero
della Cultura, di redazione della legge stessa che ha permesso
anche di superare il vaglio di legittimità dello Stato".
Serfilippi ha ricordato "l'iter complesso che ha richiesto
mesi di audizioni e lavoro. Ringrazio il relatore di maggioranza
Andrea Assenti e tutta la commissione per il grande sforzo
profuso. - ha concluso - Questi sono i primi frutti che aziende
e famiglie attendono per poter continuare ad ampliare in deroga
la propria azienda o casa".
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