"Non possiamo gettare la spugna e
arrenderci alla violenza e all'ingiustizia, ma anzi dobbiamo
impegnarci maggiormente affinché si ritorni al dialogo, al
confronto e al rispetto reciproco". Lo ha ribadito il presidente
del Consiglio regionale Dino Latini, intervenendo al termine
della marcia simbolica "Le Marche per la Pace", ospitata a
Loreto (Ancona) per il terzo anno consecutivo. L'iniziativa,
avviata nel 2022, all'inizio del conflitto tra Russia e Ucraina,
è stata promossa dall'Ufficio di Presidenza del Consiglio
regionale, coinvolgendo enti locali e associazioni.
Significativa quest'anno la partecipazione delle scuole, con
circa mille studenti provenienti da istituti delle cinque
province marchigiane.
"Siamo tenuti a fornire il giusto esempio alle nuove
generazioni - ha proseguito Latini -, puntando sulla loro
maggiore sensibilità, sulla loro capacità di apprendere.
Promuoviamo i valori del rispetto, dell'inclusione, della
concordia, senza i quali saremmo schiavi dell'odio, della
discriminazione, delle diseguaglianze". La marcia, avviata da
Porta Romana sulle note di "Imagine", ha raggiunto il sagrato
della Basilica, dove, dopo Latini, sono intervenuti il sindaco
Moreno Pieroni, la studentessa Sofia Scattoni dell'istituto
"Solari" di Loreto in rappresentanza delle scuole marchigiane,
Massimo Iavarone per l'Ufficio scolastico regionale e Pierangelo
Milesi, delegato nazionale Acli. Conclusioni dell'arcivescovo
Fabio Dal Cin che ha parlato di una "seria costruzione della
pace" e ha rivolto un monito ai rappresentanti delle
istituzioni, ricordando anche i prossimi appuntamenti
elettorali.
"Per imboccare la strada giusta - queste le sue parole -
abbiamo bisogno di una buona politica, che sia in grado non
pensare solo al proprio interesse. Ricordiamo sempre che proprio
la politica è soprattutto servizio". E ha chiesto un minuto di
silenzio per tutti coloro che sono caduti sotto le bombe e la
distruzione portata avanti dalle guerre in atto.
Alla manifestazione presenti il consigliere regionale di Fdi
Carlo Ciccioli, numerosi sindaci, assessori, presidenti delle
Province e rappresentanti di enti ed associazioni.
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