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Ucciso con una fiocina a Sirolo durante una lite sulla viabilità

La tragedia

Ucciso con una fiocina a Sirolo durante una lite sulla viabilità

Arrestato il presunto omicida, è in carcere. Aveva ancora l'arma

ANCONA, 27 agosto 2023, 19:19

Marina Verdenelli e Alessandra Massi

ANSACheck

Il luogo della tragedia - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il luogo della tragedia - RIPRODUZIONE RISERVATA
Il luogo della tragedia - RIPRODUZIONE RISERVATA

Morire a 23 anni, trafitto da un colpo di fiocina al petto durante una lite per motivi di viabilità. E' la morte assurda di di un giovane operaio albanese, a Sirolo, in provincia di Ancona, una delle più note località balneari dell'Adriatico, nel cuore della Riviera del Conero. Il presunto assassino, un 30enne di nazionalità algerina, è stato preso poco dopo dai carabinieri, a Falconara Marittima, a poco più di 30 km di distanza: era a torso nudo con l'arma del delitto un fucile da sub. La tragedia è avvenuta nel pomeriggio di oggi in via Cilea a Sirolo, la strada che porta al centro, affollata di bagnanti e turisti di ritorno dal mare. Il giovane, residente ad Ancona, sarebbe morto per difendere un amico, picchiato da un altro automobilista per futili motivi: inizialmente si era parlato di una mancata precedenza, ma sembra che l'aggressore abbia agito perché la macchina davanti alla sua andava troppo piano nei pressi di una rotatoria. A quel punto sarebbe sceso dalla sua auto, sembra condotta da una donna, e avrebbe cominciato a picchiare il conducente, un padre di famiglia che era in viaggio con moglie e bimbi piccoli. In sua difesa è intervenuto il 23enne, che li ha separati. Ma l'aggressore è tornato all'auto (una Polo o una Opel Astra), prendendo dal portabagagli un fucile da pesca e facendo partire un colpo di fiocina che ha raggiunto il giovane al petto, uccidendolo sul colpo. L'aggressore a quel punto si è dileguato in auto, mentre sul luogo accorrevano il 118 e i carabinieri. Si è levata in volo anche l'eliambulanza. Per i carabinieri è cominciata una vera e propria caccia all'uomo, con posti di blocco in tutta la provincia, mentre venivano acquisite le immagini degli impianti di videosorveglianza della zona e raccolte le testimonianze della gente su posto, compresi gli amici del 23enne e l'uomo che era stato picchiato. E' proprio grazie alle testimonianze e alle immagini che è stato individuato il responsabile, ora nella caserma dei carabinieri di Osimo, che indagano insieme ai colleghi del reparto Operativo Nucleo Investigativo. Sul luogo del delitto sono arrivati anche il pm Marco Pucilli e il sindaco di Sirolo Filippo Moschella. "Facciamo lavorare il magistrato e i carabinieri", si è limitato a dire il primo cittadino. Il Comune di Sirolo ha completato la scorsa settimana l'installazione di tutte le telecamere del sistema di sicurezza, in uscita e in entrata dal territorio. Telecamere che sono tutte attive e che hanno ripreso l'automobile in fuga. Secondo le prime informazioni raccolte le persone convolte non sarebbero legate al territorio di Sirolo, località che comunque attira turisti e visitatori da tutta Italia, dall'estero, ma anche anche da zone più vicine.
   

Nel video diventato virale, probabilmente girato da un residente di Falconara Marittima (Ancona), i carabinieri immobilizzano Melloul Fatah, arrestato per l'omicidio di Klajdi Bitri, un 23enne ucciso con un colpo di fiocina a Sirolo. Uno dei militari gli intima "mettiti giù, mettiti giù", facendolo stendere a terra. L'altro carabiniere, che impugna il taser, gli dice "hai ammazzato un ragazzo". A quel punto Melloul Fataho nega, ripete "noo, noo", si dispera. I carabinieri chiamano la centrale al cellulare: "lo abbiamo preso, lo abbiamo preso, ce lo abbiamo noi, avvisa tutti". La caccia all'uomo è durata circa 4 ore. L'arrestato, stando all'audio del video, sembra non essersi reso conto di aver commesso un omicidio. Si rivolge alla fidanzata, una ragazza bruna, dicendole "amore vai in casa. Amore scusa, scusa". Un carabiniere chiede alla ragazza "il fucile con la fiocina dove sta?" e lei indica una busta di plastica a terra. Poi arrivano altre pattuglie a sirene spiegate, una in borghese, scendono altri carabinieri e fanno salire su un'auto di servizio l'arrestato. Caricano anche la busta dove c'è l'arma del delitto e un borsone scuro.

Arrestato il presunto omicida, è in carcere

E' stato trasferito all'alba nel carcere di Montacuto ad Ancona Melloul Fatah, il 27enne algerino arrestato ieri sera dopo la morte di Klajdi Bitri, un giovane albanese di 23 anni, raggiunto al petto da una fiocina a tre punte sparata da Fatah, durante una lite a Sirolo (Ancona) per problemi di viabilità. Melloul Fatah non avrebbe risposto la scorsa notte alle domande dei carabinieri, che lo hanno interrogato nella caserma di Osimo. E' stato fermato dai militari tra le 20:20 e le 21 di ieri sera, nei pressi di un sottopasso a Falconara Marittima, a oltre 30 km dal luogo dell'omicidio, dopo una caccia all'uomo in tutta la provincia. Era a torso nudo e aveva con sé l'arma del delitto, un fucile da sub, dentro un sacchetto di plastica. Il video dell'arresto è diventato virale: si vedono due carabinieri uno armato di taser, che bloccano il 27enne a terra, di fronte ad alcuni passanti. Sarebbe stata presente anche la sua compagna, che era con lui in auto quando è scoppiato il diverbio culminato nella morte di Bistri, un operaio residente ad Ancona. Melloul Fatah, anche lui operaio, sarebbe stato assistito da un avvocato d'ufficio.

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