Il 17 dicembre 2022, lo stesso
giorno in cui padre Matteo Ricci ha ricevuto il decreto di
venerabilità, papa Francesco ha firmato il decreto che definiva
le nuove denominazioni legate alla Diocesi di
Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia, che diventa Diocesi
di Macerata, confermando come unica patrona la Madonna Mater
Misericordiae. A renderlo noto è il vescovo Nazzareno Marconi,
spiegando che la decisione giunge al termine di un progetto
"lungamente esaminato e valutato dalla Nunziatura in Italia e
dalla Congregazione dei vescovi". Il cambio di nome era stato
ipotizzato già nel 2019 per completare il processo di
unificazione iniziato nel 1987. Il cardinale Ouellet, all'epoca
prefetto della Congregazione per i Vescovi, data l'antichità
delle Diocesi di Tolentino, Recanati, Cingoli e Treia, propose
di metterle a disposizione come sedi titolari per altri vescovi,
come già la vecchia diocesi di Urbisaglia, sede titolare del
segretario di papa Benedetto XVI e prefetto della Casa
Pontificia, mons. Georg Gänswein. Per indicare che la nuova
denominazione voleva onorare allo stesso modo tutte le
ex-diocesi, si suggeriva che la Cattedrale unificata fosse la
Collegiata di San Giovanni, mentre tutte le altre ex-cattedrali
sarebbero diventate Ecclesia maior di ogni santo patrono e
quindi in italiano: Duomo di San Giuliano a Macerata, Duomo di
San Catervo a Tolentino, Duomo di San Flaviano a Recanati, Duomo
di Santa Maria Assunta a Cingoli, Duomo della Santissima
Annunziata a Treia. Il vescovo Marconi, nel ringraziare il papa
ed il card. Ouellet, che pochi giorni fa ha concluso il suo
lungo servizio in Vaticano, ha commentato: "Non è solo una
questione di nomi, ma la conferma dell'indicazione che nella
Chiesa bisogna camminare verso il futuro, verso una sempre più
grande unità, avendo cura di conservare e venerare il ricordo
bello del nostro passato di fede".
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