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Papa: vescovo, definito nome diocesi Macerata

Papa: vescovo, definito nome diocesi Macerata

Unica patrona la Madonna Mater Misericordiae

MACERATA, 06 febbraio 2023, 13:47

Redazione ANSA

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© ANSA/EPA

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Il 17 dicembre 2022, lo stesso giorno in cui padre Matteo Ricci ha ricevuto il decreto di venerabilità, papa Francesco ha firmato il decreto che definiva le nuove denominazioni legate alla Diocesi di Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia, che diventa Diocesi di Macerata, confermando come unica patrona la Madonna Mater Misericordiae. A renderlo noto è il vescovo Nazzareno Marconi, spiegando che la decisione giunge al termine di un progetto "lungamente esaminato e valutato dalla Nunziatura in Italia e dalla Congregazione dei vescovi". Il cambio di nome era stato ipotizzato già nel 2019 per completare il processo di unificazione iniziato nel 1987. Il cardinale Ouellet, all'epoca prefetto della Congregazione per i Vescovi, data l'antichità delle Diocesi di Tolentino, Recanati, Cingoli e Treia, propose di metterle a disposizione come sedi titolari per altri vescovi, come già la vecchia diocesi di Urbisaglia, sede titolare del segretario di papa Benedetto XVI e prefetto della Casa Pontificia, mons. Georg Gänswein. Per indicare che la nuova denominazione voleva onorare allo stesso modo tutte le ex-diocesi, si suggeriva che la Cattedrale unificata fosse la Collegiata di San Giovanni, mentre tutte le altre ex-cattedrali sarebbero diventate Ecclesia maior di ogni santo patrono e quindi in italiano: Duomo di San Giuliano a Macerata, Duomo di San Catervo a Tolentino, Duomo di San Flaviano a Recanati, Duomo di Santa Maria Assunta a Cingoli, Duomo della Santissima Annunziata a Treia. Il vescovo Marconi, nel ringraziare il papa ed il card. Ouellet, che pochi giorni fa ha concluso il suo lungo servizio in Vaticano, ha commentato: "Non è solo una questione di nomi, ma la conferma dell'indicazione che nella Chiesa bisogna camminare verso il futuro, verso una sempre più grande unità, avendo cura di conservare e venerare il ricordo bello del nostro passato di fede".
   

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