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Torna vessillo bizantino di Manuele Notho Paleologo a Urbino

Torna vessillo bizantino di Manuele Notho Paleologo a Urbino

In mostra dal 9 al 27 febbraio dopo un restauro

URBINO, 03 febbraio 2022, 20:26

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Dopo essere stato, per diversi anni, nei depositi della Galleria Nazionale delle Marche di Urbino e, a seguito di un delicato restauro, in occasione della Giornata Mondiale della Lingua e della Cultura Greca, viene ripresentato al pubblico il Vessillo di Manuele Notho Paleologo nella sala della Biblioteca di Palazzo Ducale, dal 9 al 27 febbraio. Si tratta di un velo serico ricamato con fili d'oro e d'argento, che ritrae Manuele, figlio di Eudocia, che prega l'Arcangelo Michele. Sul tessuto, sempre a ricamo, è riportato, in greco, il testo della supplica e la risposta dell'Arcangelo.
    Il vessillo, verosimilmente donato all'Abbazia di S. Croce di Fonte Avellana dal cardinal Bessarione (1403-1472) che ne fu Abate Commendatario, è legato alla vittoria che Manuele Notho ottenne sugli Ottomani nel 1411. Il prezioso manufatto, entrato a far parte delle collezioni della Galleria Nazionale delle Marche nel 1915, in un precedente intervento di restauro, era stato malamente fissato su un supporto di stoffa rossa ed ancorato ad un pannello ligneo che si era deformato nel corso degli anni. Le parti metalliche presentavano ossidazioni e distacchi diffusi mentre il supporto si dimostrava oramai inadeguato. L'odierno restauro ha sostituito il vecchio supporto con uno più adeguato, provveduto alla pulitura delle parti metalliche ossidate e della stoffa, sono state consolidate le lacune. la presentazione al pubblico è un programma mercoledì 9 febbraio alle ore 16:00. Interverranno alla presentazione Luigi Gallo, direttore della Galleria Nazionale delle Marche, Luigi Bravi, Docente di Filologia Classica all'Università degli Studi di Chieti, e Francesca Graziosi, Funzionario Restauratrice della Direzione Regionale Musei delle Marche. Il restauro è stato curato da Azelia Lombardi, Simona Laurini, Elisa Zonta, con trascrizione e traduzione di Luigi Bravi.
   

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