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Elica: gli operai scioperano, azienda li mette "in libertà"

Elica

Elica: gli operai scioperano, azienda li mette "in libertà"

Sindacati, serrata a Mergo, si valuta denuncia

MERGO (ANCONA), 25 giugno 2021, 12:32

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Elica risponde con la messa "in libertà" allo sciopero a scacchiera avviato dal 21 giugno dagli operai dello stabilimento di Mergo (Ancona) di Elica nell'ambito dalla vertenza contro il piano strategico che prevede esuberi, delocalizzazioni e la chiusura di uno stabilimento. Immediata la reazione dei lavoratori che ieri "hanno deciso di fermare completamente la produzione proclamando uno sciopero di tutto lo stabilimento per l'intera giornata" annunciano i sindacati che gridano alla "serrata". "Vale a dire - spiega in una nota il coordinamento sindacale Fiom, Fim, Uil -, mettere in libertà una parte del personale che stava lavorando, negando la prestazione lavorativa nei reparti non in sciopero e intimando ad alcune persone di andarsene.
    Successivamente ad altre e altri dipendenti che arrivavano per iniziare il lavoro nel secondo turno, al momento dell'ingresso in stabilimento veniva consegnata una comunicazione con la quale si ordinava di non entrare in fabbrica, ma di ripresentarsi dopo 3 ore, con la pretesa che le persone se ne andassero fuori dai cancelli ad aspettare sotto il sole cocente, negando anche un riparo a chi era arrivato in macchina con altri colleghi ai quali, invece, il lavoro era stato concesso", denunciano le parti sociali. Secondo il coordinamento sindacale "è salita la tensione e si è reso necessario l'intervento di Digos e carabinieri per riportare la calma". "Mettere in libertà le persone per mancanza di materiali, con la cassa integrazione aperta, che si sta utilizzando da oltre un decennio, è una scelta che sembra davvero provocatoria. Una condotta a nostro avviso antisindacale che stiamo valutando se portare all'attenzione dell'Autorità giudiziaria", scrivono dal Coordinamento sindacale unitario di Elica. "Sicuramente un bel modo di avvicinarsi all'incontro del 30 giugno al Mise", concludono i sindacati.
   

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