"Il nervoso non mi è passato": il
giorno dopo la positività al coronavirus, Valentino Rossi ai
microfoni di Radio Deejay, intervistato da Linus e Nicola
Savino, non perde comunque il buonumore. "Stavo guardando le
prove - dice - li vedo che girano… Poi ci sono 5 gradi, in
queste condizioni non è bello andare in moto. La pista ha poco
grip, le gomme non si scaldano, devi cercare di portarle in
temperatura, quasi non dà gusto".
Com'è arrivata la positività e i sintomi? "Ho fatto il
tampone classico che bisogna fare martedì mattina prima della
gara, e stavo bene - racconta Rossi - Avevo il verde per entrare
ma tra mercoledì notte e giovedì ho cominciato a star male e i
sintomi erano proprio quelli: mal di schiena, mal di ossa, mal
di testa. Mi sono misurato la febbre e avevo 37,6 e ho detto:
'Dai, guarda'. Poi sono andato a fare un tampone rapido, ancora
negativo ma ho deciso di non partire perché stavo male. E il
tampone buono arrivato nel pomeriggio era positivo ma fortuna
che sono a casa così sono da me. E' come una influenzona". Rossi
racconta anche di aver mandato un messaggio a Federica
Pellegrini, anche lei ieri risultata positiva al covid.
Il pilota della Yamaha parla poi dell'ultima caduta a Le
Mans: "Non sono esente da errori, soprattutto ultimamente. Le
ultime sono state tre cadute una diversa dall'altra, soprattutto
a Barcellona dove andavo fortissimo e il più ormai era fatto. A
Le Mans, anche riguardando i dati non ho capito perché sono
caduto. Evidentemente è successa qualcosa, ecco". E ha aggiunto:
"Domenica scorsa sono scivolato alla seconda curva ma lì si fa a
60 all'ora ed è poco cruenta. A volte cadi forte, a volte magari
dai delle botte e allora lì prendi paura. Il primo pensiero,
però, è che sei fuori dalla gara". Perché il gesto di provare a
rialzare la moto? "Nove volte su dieci è finita. Sai, sei
talmente disperato… Io l'ho tirata fuori, ho litigato con i
marshall perché ti devono portare fuori dalla pista. Ho dato due
spintoni (ha scherzato) per provare a ripartire e il marshall è
arrivato là vicino con la pedana, perché mi si è rotta, come per
dire 'dove vai' non hai neanche la pedana. E allora lì ho
mollato".
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