"Ieri sera non è stata una bella
pagina per il Pd delle Marche. Una consultazione degli iscritti
è stata stracciata escludendo Leonardo Catena (sindaco di
Montecassiano, ndr) che era risultato il più votato ma anche la
figura più innovativa, coinvolgente e rappresentativa dei tanti
militanti che non si rassegnano al triste declino del partito
provinciale maceratese dominato dai soliti caporioni". Così in
una nota l'on. Mario Morgoni che dice di parlare "in
rappresentanza di un nutrito gruppo di militanti Pd". "Hanno
escluso Catena appellandosi ad una necessaria rappresentanza
dell'entroterra - osserva Margoni -, dimenticando però che erano
già state indicate due donne che risiedono nell'area del cratere
e sopratutto che nel 2018 avevano escluso dalle candidature al
Parlamento Flavio Corradini, poi reintegrato dal nazionale. Pura
ipocrisia e strumentalizzazione di un tema serio come quello
della ricostruzione" accusa. Secondo Morgoni "in questa fase c'è
chi ha fatto di tutto per creare un clima positivo per
affrontare una difficile competizione, per ricostruire un
rapporto di fiducia con gli iscritti e ampliare il consenso del
Pd, individuando candidature di persone innovative, credibili e
di qualità. Il gruppo dirigente - osserva - si è invece
preoccupato di far tornare i conti interni e di mantenere lo
stato di immobilismo che rappresenta l'unica garanzia per la
conservazione e la sopravvivenza di se stesso. Siamo ovviamente
feriti da questo grave e ingiustificabile sopruso, ma questa
vicenda non ci fa dimenticare la priorità della battaglia per
evitare di consegnare alla destra il governo della Regione
Marche, battaglia alla quale dedicheremo tutte le nostre
energie; ma questa vicenda - sottolinea Morgoni - ci impone
ancor più di prima di intensificare l'impegno per dare un volto
nuovo al partito di Macerata che merita una nuova classe
dirigente è una politica capace di farsi rispettare ed
apprezzare dai militanti, dagli elettori e dall'opinione
pubblica".
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