Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Parla Adua, prima moglie di Pavarotti

musica

Parla Adua, prima moglie di Pavarotti

"Non è stata vita facile. Arte e rigore eredità di Luciano"

PESARO, 08 settembre 2018, 15:03

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

Essere la moglie di un tenore famoso, una superstar come Luciano Pavarotti è stato "un lavoro a tempo pieno, non una vita facile", soprattutto se agli impegni familiari si aggiunge quello di essere agente del divo e di altri cantanti. Parola di Adua Veroni, prima moglie di Pavarotti, che ricorda Big Luciano a 11 anni dalla morte, avvenuta il 6 settembre 2007: a Pesaro, città dove il cantante modenese aveva una villa e a cui era legatissimo, un convegno della Wunderkammer Orchestra ne studia le ragioni del successo, le caratteristiche vocali e momenti più personali. Veroni è tra i relatori con un intervento dal titolo emblematico: "Da una vita normale allo star system: essere moglie e agente di Luciano Pavarotti". E oggi ricorda "una vita in giro per il mondo, senza privacy" accanto all'esperienza positiva di seguire e aiutare giovani cantanti. "Luciano voleva essere ricordato come un cantante lirico, non un'icona pop, La sua eredità? Grande voce, ma anche rigore nello studio e nella preparazione.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza