E' dispiaciuto, ma non intende
assolutamente "fare polemiche" il sovrintendente del Rossini
Opera Festival Gianfranco Mariotti dopo l'addio del Teatro
Comunale di Bologna che ha interrotto una partnership "di 30
anni" per ragioni di carattere amministrativo e gestionale.
"Ragioni perfettamente legittime - dice all'ANSA -, forse un
po' unilaterali. Dispiace la marginalizzazione del valore di una
lunghissima collaborazione artistica tra Pesaro e i meravigliosi
complessi del Comunale". Collaborazione che ha anche
"un'importanza strategica che però non ha pesato sulla bilancia
quanto la collaborazione con il Festival Verdi di Parma".
"Nessuna polemica" insiste Mariotti, nonostante il contratto
quadriennale tra le due istituzioni fino al 2018. E
"nessunissima ricaduta" o "nessun legame" con il ruolo di
Michele Mariotti, figlio del sovrintendente del Rof e direttore
musicale del Teatro Comunale di Bologna. Il festival pesarese è
già al lavoro per trovare un'altra orchestra "di caratura
internazionale".
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